Se è vero che la tecnologia in fatto di I.A. sta facendo passi da giganti, aspettate di sapere che cosa è stato studiato dall’università di Chicago.
Gli scienziati della University of Chicago hanno messo appunto, poi pubblicato su Nature Human Behaviour, uno studio di uno speciale algoritmo capace di prevedere facilmente dove e quando sarà commesso un crimine.
Per gli scettici tutto questo potrebbe essere qualcosa di fantascientifico, ma questo sistema ha una precisione del 90% di indovinare luogo e ora del malfatto.
Se invece qualcuno pensa che ci sia di fondo un banale ‘trucco‘ basato sulle liste di allerta o un contatto con i database della polizia per monitorare uno storico, si sbaglia di grosso.
Infatti gli scienziati dell’università hanno preso una strada ben diversa. La loro creazione si basa su centinaia di migliaia di ceti sociali, economici e culturali ampliandosi in tutto il perimetro della città in maniera tale da avere un impatto sempre più esteso.
Vi lasciamo di seguito le dichiarazioni Ishanu Chattopadhyay, assistente professore di medicina presso la University of Chicago e autore senior dello studio.
“È difficile affermare che non ci siano dei pregiudizi quando le persone si siedono e determinano quali schemi osservare per prevedere i crimini in quanto tali schemi, per definizione, non significano nulla. Ma ora, possiamo chiedere all’algoritmo domande complesse come: ‘Cosa succede al tasso dei crimini violenti se salgono i crimini verso la proprietà privata?“.
L’algoritmo ha analizzato approfonditamente i dati di pubblico dominio di città molto grandi come Los Angeles, Atalanta oltre a Chicago.
L’algoritmo funziona suddividendo l’area complessiva delle città in quadrati da 92 metri quadrati, per poi arrivare con precisione sul luogo del crimine.
Che ne pensate di questo nuovo sistema? Credete che presto sarà introdotto nei sistemi di sicurezza delle forze dell’ordine?
Sapevate che a Tokyo è stato creato un dito umano bionico rivestito di pelle viva? Ne parliamo nel nostro articolo dedicato.
Fonte: Nature Human Behaviour