Da qualche anno il fenomeno della moneta virtuale Bitcoin, e più recentemente Ethereum, è diventato un buon metodo per raggranellare qualche soldo facile.
Questa pratica viene chiamata crypto mining, e la moneta virtuale ottenuta può essere utilizzata per fare acquisti o convertita in moneta reale.
In passato esistevano dei dispositivi appositi che installati nel PC elaboravano dati, in una sorta di network globale, e in cambio offrivano moneta virtuale. Oggi questi dispositivi non servono più, basta sfruttare le potenzialità dell’hardware a propria disposizione, i particolare le schede video di ultima generazione e di fascia medio bassa il con un ottimo rapporto tra prezzo, potenza di calcolo e consumi.
Le più utilizzate sono le GTX 1060, e chi lo fa per guadagnarci ne installa anche quattro nello stesso sistema.
L’utilizzo costante h24 a pieno carico, unito ad una scarsa aerazione, ha portato a un enorme incremento delle richieste di assistenza tecnica. Cosa riscontrata in particolar modo da produttori come Inno3D o iChill i cui prodotti hanno prezzi più bassi (e sono quindi preferiti per il crypto nining).Per questo motivo i produttori come Inno3D stanno cominciando ad avvisare che la garanzia potrebbe non essere valida se la scheda video in questione è stata utilizzata per il crypto mining.
Allo scopo di gestire il fenomeno stanno nascendo delle schede video apposite. Che con tutta probabilità avranno sistemi di dissipazione migliori e frequenze di funzionamento leggermente inferiori allo scopo di non surriscaldare il sistema.
Quindi fate molta attenzione!
Fonte: Techpowerup