WhatsApp: attenzione alla truffa del codice a 6 cifre, potrebbero rubarvi l’account!

WhatsApp

Su WhatsApp è tornata a circolare nuovamente la truffa del codice a 6 cifre. Fate molta attenzione perchè se abboccate, rischiate che vi rubino l’account e che questo venga trasferito assieme a tutti i vostri dati su un nuovo dispositivo non in vostro possesso e che a sua volta farà da cavallo di troia verso tutti i vostri contatti.

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Come funziona questa truffa?

Come saprete per poter abilitare l’utilizzo di WhatsApp su un dispositivo mobile è necessario superare la verifica a due fattori. Lo scammer quindi deve trovare il modo per poter superare questo sistema di protezione molto valido, e per farlo punta sulla vostra sbadataggine o disattenzione.

Infatti dopo aver tentato di effettuare l’accesso su un nuovo dispositivo, un vostro amico dalla lista dei contatti vi invierà un messaggio del tipo: “Ciao, ti ho inviato un codice per sbaglio, potresti rimandarmelo?. Questo è il cavallo di Troia, il vostro amico infatti è stato già vittima degli hacker e ha perso il controllo del proprio account.

Come proteggersi?

Il codice di 6 cifre a cui fa riferimento è un SMS che vi invia il server di WhatsApp per verificare la vostra identità. Ma proteggersi è piuttosto semplice.

Quel codice NON VA IN ALCUN MODO comunicato a nessuno. Eliminate l’SMS e non fate altro.

Soprattutto non dovete rispondere inviando il codice proprio a chi ve lo ha chiesto. Una volta entrato in possesso del codice potrà effettuare il trasferimento dell’account WhatsApp su un nuovo dispositivo, tagliandovi completamente fuori e rubando tutti i vostri dati.

Il Cavallo di Troia

Se questo non fosse sufficiente, tutti i vostri contatti saranno a loro volta in pericolo. Infatti gli hacker una volta entrati in possesso del vostro account potranno replicare la truffa ai danni di tutti i vostri amici. Un po’ come fa un virus quando riesce a penetrare in una cellula e replicarsi.

Quindi vi invitiamo a fare molta attenzione e informare tutti i vostri contatti di questa possibile truffa condividendo con loro questo articolo.

Fonte: Cybersecurity360