Sony Interactive Entertainment ha paura di Xbox Game Pass? Difficile dirlo con precisione, al momento, ma il servizio ha sicuramente destato più di un interesse in PlayStation, tanto da spingere il colosso giapponese a discuterne con l’antitrust. In un documento indirizzato alla Brazil’s Administrative Council for Economic Defense (CADE), ossia l’Antitrust brasiliana, Sony ha evidenziato l’enorme crescita di Xbox Game Pass.
Il servizio Microsoft è infatti stato capace di capitalizzare il settore degli abbonamenti nel medium videoludico, inglobando il 60-70% del mercato. Si tratta di numeri e percentuali enormi. Prima dell’acquisizione di ZeniMax e Bethesda, e con essi tutto l’agglomerato di IP tra cui Starfield, l’abbonamento Microsoft contava già 10 milioni di abbonati. In seguito all’avvio dell’acquisizione, il numero di iscritti è aumentato. Nonostante si trattasse di un numero enorme, non era neppure lontanamente paragonabile a quanto visto recentemente.
A inizio 2022, periodo nel quale Microsoft ha avviato l’acquisizione di Activision, i numeri di Xbox Game Pass erano più che raddoppiati rispetto a settembre 2020, risultando in una crescita che ha portato gli abbonati a quota 25 milioni di iscritti. Un incremento del 38% rispetto al 2021, inoltre. Questo basta e avanza per rendere Xbox Game Pass il servizio di sottoscrizione ad abbonamento più importante e utilizzato al mondo, almeno in ambito gaming.
“Negli anni passati, il Game Pass di Microsoft è cresciuto così tanto da inglobare il 60-70% del mercato dei servizia ad abbonamento. Una percentuale che in Brasile è addirittura maggiore, dove il Game Pass rappresenta il 70-80% delle sottoscrizioni su PC. Quando Microsoft ha annunciato, nel 2020, che avrebbe acquisito ZeniMax, Game Pass aveva circa 10 milioni di abbonati. Anche se ognuno di questi iscritti avesse comprato il pacchetto più economico (10 dollari al mese), sarebbe stato equivalente a più di 1.2 miliardi di ricavi annuali”, spiega Sony al CADE.
“Quando Microsoft ha annunciato l’acquisizione di Activision nel 2022, Game Pass era cresciuto fino a toccare i 25 milioni di abbonati. Un incremento del 38% rispetto a gennaio 2021, raddoppiando i ricavi dati dalle sottoscrizioni fino a quasi 3 miliardi di dollari”, conclude Sony. Insomma, il colosso giapponese è ben conscio della portata di Xbox Game Pass, e probabilmente già è consapevole che il nuovo PlayStation Plus difficilmente possa tenere testa al servizio ad abbonamento della rivale.
A questo si aggiunge anche l’eventualità, sempre più concreta, di vedere un Call of Duty disponibile sin dal lancio su Xbox Game Pass. Call of Duty, come evidenziato da Sony, è un brand che non può essere contrastato e che è capace di generare introiti incredibili. Sony non è preoccupata di una sua eventuale esclusività, ma se CoD approdasse sul serivzio ad abbonamento Microsoft potrebbe spingere più di un utente ad abbonarsi al servizio. Dopotutto, con Xbox Game Pass non c’è bisogno di possedere una console, e di conseguenza non entrerebbe in gioco il fattore esclusività. A rimetterci, però, sarebbe il PlayStation Plus.