Arte visiva
Come già accennato, lo stile grafico di Yomawari: Night Alone pare c’entrare poco con il genere di appartenenza del titolo. La grafica bidimensionale è realizzata con uno stile che ricorda molto i disegni di un bambino e risulta piuttosto azzeccata, nonostante tutto. Abbiamo apprezzato il design dei mostri, piuttosto inquietanti, tanto che ci siamo chiesti più volte di quale malattia mentale soffrano gli sviluppatori. Battute a parte, la grafica, pur non essendo il top del genere, ci è piaciuta non poco.
L’aspetto in cui il gioco eccelle come pochi altri, è però quello relativo al comparto audio. Come ogni titolo horror che si rispetti, anche in Yomawari: Night Alone, gran parte della paura e dell’atmosfera è data proprio da questa componente. Sia la musica che l’effettistica contribuiscono infatti in maniera considerevole a tenerci sotto tensione per tutta la durata dell’avventura.
L’aspetto in cui il gioco eccelle come pochi altri, è quello relativo al comparto audio.
Vi possiamo assicurare che i costanti battiti cardiaci della protagonista riescono già da soli a creare un certo grado di terrore. Il nostro consiglio personale è quello di collegare le più buone cuffie che avete alla console portatile, così da aumentare il livello di coinvolgimento.
In conclusione, Yomawari: Night Alone si è rivelato un buon survival horror, con uno stile grafico semplice ma azzeccato e una componente sonora di tutto rispetto. Non è un titolo che possiamo consigliare a tutti, se siete deboli di cuore o semplicemente non amate il genere, statene alla larga. Per tutti gli altri, è giunto il momento di riaccendere PS Vita. E ricordatevi le cuffie, mi raccomando.