Yomawari: Night Alone – Recensione

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Silent Hill, fatti da parte!

Yomawari: Night Alone è essenzialmente un survival horror con visuale isometrica, nel quale è necessario trovare chiavi e oggetti per raggiungere dei luoghi che variano di capitolo in capitolo. Ognuno di questi posti è legato alla protagonista, alla sorella e a Poro e ci fornisce ogni volta degli indizi per andare a fondo sui misteri che avvolgono la città. Oltre che a “lottare” con l’ambiente cercando passaggi nascosti, scorciatoie e via dicendo, dovremo evitare di essere uccisi da un numero indefinito di mostri che popolano il mondo di gioco. In un genere nel quale per spaventare il giocatore si fa ormai uso della visuale soggettiva e degli abusati jumpscare, Yomawari: Night Alone stupisce e spaventa pur con una struttura e uno stile visivo che paiono inizialmente poco azzeccati.

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La torcia la fa naturalmente da padrona visto che, grazie ad essa, saremo in grado di attirare o evitare diversi tipi di mostri. Tanto per intenderci, alcuni nemici ci attaccheranno se illuminati, altri faranno esattamente l’opposto. Non solo, per evitare altri tipi di avversari, sarà necessario studiarne i movimenti per non rischiare di morire prematuramente. Un altro elemento fondamentale del titolo è una barra relativa al battito cardiaco della protagonista, la quale funge anche da stamina. Non ci sarà infatti possibile correre all’infinito e saremo vincolati allo stress della bambina: più i nemici saranno vicini, meno saremo in grado di muoverci alla massima velocità, la stamina si consumerà quindi più velocemente. Questo elemento contribuisce non poco alla tensione provata durante il gioco, parola di Gametimers.

Yomawari: Night Alone stupisce e spaventa pur con una struttura e uno stile visivo che paiono inizialmente poco azzeccati.

Il numero esagerato di nemici, unito al fatto che non abbiamo modo di combatterli ma solo di scappare, rendono il titolo piuttosto difficile, almeno inizialmente. Per salvare i progressi e spostarci rapidamente nella città, è assolutamente necessario usare degli appositi altari sparsi per il mondo di gioco. Il loro utilizzo è limitato da delle monete, che funzionano grossomodo come i nastri inchiostratori dei vecchi Resident Evil. Insomma, non possiamo salvare a piacimento, essendo costretti a dover centellinare le monete per non rimanere successivamente a secco.

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Come già accennato, abbiamo particolarmente apprezzato il titolo per via del fatto che è riuscito a tenerci costantemente in tensione, proponendo situazioni davvero inquietanti e al limite del grottesco. Se proprio dobbiamo trovare dei difetti al titolo, alcuni pattern avversari sono mal calibrati, rendendo delle fasi un continuo “prova e riprova” sperando che il nemico azzecchi il movimento utile alla nostra fuga. Un’altro aspetto che non ci è piaciuto è il fatto che le risorse possono essere potenzialmente infinite. Dopo esser morti più volte in un punto, ci siamo infatti resi conto che le già citate monete continuavano a ricomparire nello stesso punto anche dopo averle raccolte. Insomma, questa scelta ha fatto venir leggermente meno la natura survival del gioco che, per definizione, consiste anche in un numero ristretto di oggetti a disposizione.

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RASSEGNA PANORAMICA
Voto
8.6
yomawari-night-alone-recensione<b>PRO</b><br> - Un ottimo survival horror.<br> - Stile visivo azzeccato.<br> - Audio eccellente.<br><br> <b>CONTRO</b><br> - Non particolarmente longevo.<br> - Qualche problema con i pattern dei nemici.<br> - Alcuni glitch semplificano l'esperienza. <b>