Si sperimenta già con i passaggi da Inglese a Spagnolo o Portoghese. Aloud, questo il nome del software, è uno strumento che Google intende mettere a disposizione dei creator di contenuti – con specifica attenzione a YouTube per i contenuti video – perché possano far arrivare i loro filmati a quante più persone possibile.
Come funziona? Sono diverse le fasi. In prima battuta è necessario caricare il contenuto video realizzato in precedenza. Aloud estrapolerà l’audio e ne realizzerà una trascrizione automatica. Al creator il compito di effettuare le dovute correzioni in caso di errori di trascrizione. A quel punto, Aloud riprenderà in mano il testo e lo tradurrà automaticamente nella lingua selezionata e, se lo si desdirera, produrrà anche un doppiaggio tramite IA studiato per risultare il più naturale possibile.
Una mossa, quella di YouTube, che se da un lato potrebbe risultare interessante per i creator novizi o con una ristretta cerchia di pubblico ma desiderosi di raggiungere una platea internazionale, rischia di danneggiare figure professionali già decisamente in difficoltà. Parliamo, ovviamente, di traduttori, adattatori e – ovviamente – doppiatori i cui servigi rischiano di venire svalutati di fronte a una più penetratente presenza di strumenti governati da IA. A inizio anno – anche per motivi simili – il settore doppiaggio aveva deciso di fermarsi in segno di protesta. Al momento, contro le IA si schierano in sciopero sia sceneggiatori che attori.
Non ci resta che attendere futuri sviluppi per capire come si evolverà la questione. Al momento sono davvero poche le lingue supportate da Aloud. Tra queste, presto dovrebbero rientrare Hindi e Indonesiano.