Doppiaggio: microfoni e cuffie spente per una settimana. La protesta dei doppiatori: “paghe ferme a 15 anni fa”

doppiatori sciopero 2023

Il mondo del doppiaggio italiano si ferma dal 21 febbraio al 28 febbraio incluso. Lo sciopero dei doppiatori italiani, promosso da Cgil, Cisl e Uil, ha lo scopo di protestare per il rinnovo del contratto nazionale, fermo alle condizioni di paga di 15 anni fa.

Lo sciopero dei doppiatori, annunciato il 17 febbraio, quando i vari sindacati sopracitati, hanno denunciato lo stato di crisi nella tenuta delle relazioni sindacali nel settore audiovisivo, con la necessità di rivedere il contratto nazionale. Tuttavia, viste le inconcludenti trattative portate avanti da mesi, i rappresentanti della categoria hanno optato per l’astensione dal lavoro.

Lo sciopero trova così motivo d’esistere principalmente per la situazione contrattuale che verte su chi lavora nel mondo del doppiaggio, che si vedono privi di un contratto nazionale adeguato e contro le nuove vessatorie e pericolose cessioni diritti che non rispettano i ritmi lavorativi e la qualità della vita degli interessati, e questo include direttori, attori, assistenti e dialoghisti-adattatori dal secondo turno del 21 febbraio fino al 28 febbraio incluso.

Allo sciopero indetto dai sindacati, partecipa anche l’Anad, ovvero l’associazione nazionale di attrici e attori doppiatori, dove si è espresso il presidente Daniele Giuliani “Al giorno d’oggi è impensabile continuare a lavorare in condizioni contrattuali obsolete, con normative che non tengono conto di quanto e come il mercato dell’intrattenimento sia cambiato negli ultimi 10 anni, e senza una tutela per quanto riguarda la cessione dei diritti che mettono quotidianamente a repentaglio l’intero settore, alimentando i rischi di un uso improprio dell’intelligenza artificiale”.

Di fatti negli ultimi 10 anni sono aumentate le serie TV, film, prodotti d’animazione che arrivano nel nostro Paese e che vengono doppiati da professionisti con sempre maggior cura e attenzione nel dare al prodotto finale un corretto adattamento e vocalizzazione conforme all’originale.

Non sappiamo se questo sciopero porterà al rallentamento di qualche prodotto in uscita, ma siamo sicuri che tutto è per una giusta causa, di una condizione lavorativa più conforme a chi svolge un lavoro nel mondo del doppiaggio italiano.

E voi cosa ne pensate, concordate con questo sciopero dei doppiatori? Fatecelo sapere, come sempre, nei commenti.

Fonte: Repubblica