Il nuovo Zelda è davvero un capolavoro?

zelda breath of the wild
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Capolavoro o no?

Le possibili risposte alla domanda sono: “sì”; “ovvio che sì”; “certo”; “ma che razza di domande” e ancora “decisamente sì”.
In un marzo ricchissimo di nuove uscite l’ultimo titolo della seconda saga più importante di casa Nintendo ha conquistato la critica internazionale specializzata e non, diventando un fenomeno anche per il grande pubblico e registrando un nuovo record al lancio nella storia del brand.
The Legend of Zelda: Breath of the Wild ha stregato tutti, ricordandoci di cosa i videogiochi possono e devono essere capaci: un titolo così immersivo, coinvolgente, enorme e dettagliato da dover essere giocato per forza, così bello da giustificare da solo l’acquisto di una nuova console.

E questo è quello che difatti è successo con Nintendo Switch, il più recente della lunga storia di innovazione a cui la grande N ci ha abituato, una piattaforma ricca di sfaccettature, sicuramente inedita e rivolta ad un target che tuttora non si è ben delineato.
Zelda si è rivelato essere l’unica vera killer app di Switch, un’esclusiva che, siamo pronti a sfidare, ogni possessore della nuova console Nintendo ha acquistato.
 Con l’unico particolare dettaglio che di esclusiva, di fatto, non si tratta, visto che Breath of the Wild è uscito in contemporanea sulla “old gen” Wii U, ben adattandosi al gamepad che tanto ricorda il display 6.2″ di Switch.
 La domanda a questo punto è: The Legend of Zelda giustifica davvero l’acquisto di Nintendo Switch? Ha davvero senso comprare la nuova console Nintendo durante questo periodo di lancio, o forse vale la pena aspettare?

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