Il nuovo Zelda è davvero un capolavoro?

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Risoluzione e framerate

Prima di tutto, bisogna comprendere le effettive differenze che esistono tra le due versioni del gioco e delle console, essenziali a farci valutare se l’esperienza del giocatore può davvero cambiare. 
Iniziamo subito col dire ciò che non cambia: gameplay e contenuti sono esattamente gli stessi, si tratta semplicemente di porting tra le due piattaforme ed entrambe prevedono di poter giocare sia su TV che sullo schermo portatile.
La grafica però cambia: su Switch possiamo godere di una risoluzione 900p su TV e di 720p sul display da 6.2″ in modalità portatile, mentre su Wii U la risoluzione è di 720p solo su TV. La differenza si nota a livello di colori, giochi di luce e qualità dei dettagli (erba, acqua, persino suoni) ma per i possessori di Nintendo si presume possa essere un ostacolo trascurabile. 
Quello che veramente incide è il framerate, perché nel 2017 e con un titolo del genere tra le mani nessuno vuole giocare “a scatti”, l’immagine deve essere quanto più fluida e godibile possibile, soprattutto considerando il “carisma” del design del gioco e, perché no, la concorrenza.
The Legend of Zelda: Breath of the Wild soffre di cali di framerate davvero evidenti. Nonostante Nintendo abbia dichiarato che entrambe le versioni possano girare a 30fps, quella Wii U fatica parecchio a mantenerli costantemente, mentre la Switch soffre l’upscaling a 900p e la ricchezza di elementi su schermo. Provate a ruotare la telecamera attorno a Link in un qualunque villaggio e noterete che la fluidità sparisce dopo neanche 180°. Su Wii U, qualunque elemento in movimento (nemici, pietre che rotolano, esplosioni) causa dei rallentamenti sia su TV che su gamepad.
L’unica modalità che assicura una stabilità costante è quella portatile su Switch, a 720p, conferma implicita che la nuova console Nintendo sia pensata più per essere vissuta come una portatile che come una domestica.

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