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Il nuovo Zelda è davvero un capolavoro?

1 Capolavoro o no?

Le possibili risposte alla domanda sono: “sì”; “ovvio che sì”; “certo”; “ma che razza di domande” e ancora “decisamente sì”.
In un marzo ricchissimo di nuove uscite l’ultimo titolo della seconda saga più importante di casa Nintendo ha conquistato la critica internazionale specializzata e non, diventando un fenomeno anche per il grande pubblico e registrando un nuovo record al lancio nella storia del brand.
The Legend of Zelda: Breath of the Wild ha stregato tutti, ricordandoci di cosa i videogiochi possono e devono essere capaci: un titolo così immersivo, coinvolgente, enorme e dettagliato da dover essere giocato per forza, così bello da giustificare da solo l’acquisto di una nuova console.

E questo è quello che difatti è successo con Nintendo Switch, il più recente della lunga storia di innovazione a cui la grande N ci ha abituato, una piattaforma ricca di sfaccettature, sicuramente inedita e rivolta ad un target che tuttora non si è ben delineato.
Zelda si è rivelato essere l’unica vera killer app di Switch, un’esclusiva che, siamo pronti a sfidare, ogni possessore della nuova console Nintendo ha acquistato.
 Con l’unico particolare dettaglio che di esclusiva, di fatto, non si tratta, visto che Breath of the Wild è uscito in contemporanea sulla “old gen” Wii U, ben adattandosi al gamepad che tanto ricorda il display 6.2″ di Switch.
 La domanda a questo punto è: The Legend of Zelda giustifica davvero l’acquisto di Nintendo Switch? Ha davvero senso comprare la nuova console Nintendo durante questo periodo di lancio, o forse vale la pena aspettare?

2 Risoluzione e framerate

Prima di tutto, bisogna comprendere le effettive differenze che esistono tra le due versioni del gioco e delle console, essenziali a farci valutare se l’esperienza del giocatore può davvero cambiare. 
Iniziamo subito col dire ciò che non cambia: gameplay e contenuti sono esattamente gli stessi, si tratta semplicemente di porting tra le due piattaforme ed entrambe prevedono di poter giocare sia su TV che sullo schermo portatile.
La grafica però cambia: su Switch possiamo godere di una risoluzione 900p su TV e di 720p sul display da 6.2″ in modalità portatile, mentre su Wii U la risoluzione è di 720p solo su TV. La differenza si nota a livello di colori, giochi di luce e qualità dei dettagli (erba, acqua, persino suoni) ma per i possessori di Nintendo si presume possa essere un ostacolo trascurabile. 
Quello che veramente incide è il framerate, perché nel 2017 e con un titolo del genere tra le mani nessuno vuole giocare “a scatti”, l’immagine deve essere quanto più fluida e godibile possibile, soprattutto considerando il “carisma” del design del gioco e, perché no, la concorrenza.
The Legend of Zelda: Breath of the Wild soffre di cali di framerate davvero evidenti. Nonostante Nintendo abbia dichiarato che entrambe le versioni possano girare a 30fps, quella Wii U fatica parecchio a mantenerli costantemente, mentre la Switch soffre l’upscaling a 900p e la ricchezza di elementi su schermo. Provate a ruotare la telecamera attorno a Link in un qualunque villaggio e noterete che la fluidità sparisce dopo neanche 180°. Su Wii U, qualunque elemento in movimento (nemici, pietre che rotolano, esplosioni) causa dei rallentamenti sia su TV che su gamepad.
L’unica modalità che assicura una stabilità costante è quella portatile su Switch, a 720p, conferma implicita che la nuova console Nintendo sia pensata più per essere vissuta come una portatile che come una domestica.

3 Wii U o Switch?

Vale quindi la pena spendere 400€ per giocare allo stesso gioco, solo un po’ più fluido quando su uno schermo da 6″? 
La risposta dipende dal tipo di esperienza che si cerca: dalle prove che abbiamo fatto, l’unica cosa che ci è mancata tra Wii U e Switch è proprio la possibilità di continuare l’avventura di Link ovunque ci trovassimo, in pausa da lavoro, a pranzo con i parenti o in attesa dal dottore. Switch permette una continuità di gioco che qualche temerario aveva provato portandosi dietro Wii U in treno, ma con la nuova console il divertimento può continuare anche quando non si dispone di una presa d’alimentazione, almeno per le tre ore di autonomia.
Certo, è anche vero che su schermo della TV Breath of the Wild è trascendentale, poetico, lascia senza fiato e ridurlo ad un’esperienza handheld lo mutila un po’ del suo carisma, ma rimane il fatto che Switch non pone limiti, lasciando al giocatore la scelta di dove e come giocarci.
In tutta onestà, continuiamo a pensare che un calo di framerate sul titolo più importante in una console appena uscita sia inaccettabile e avremmo apprezzato che Switch avesse retto senza sbavature, ma Nintendo si conferma ancora una volta la casa dell’esperienza più che della potenza. 
Se siete in grado di accettare questo compromesso e adorate giocare ovunque vi troviate, The Legend of Zelda: Breath of the Wild e Nintendo Switch diventando dei compagni di viaggio indispensabili. Se siete possessori di Wii U e non avete voglia di comprare una nuova console che non è ancora pronta, godetevi il nuovo Zelda su Wii U e attendete una line up degna di tale nome prima di valutare un passaggio a Switch.

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