Michele Rech, in arte Zerocalcare, nei giorni scorsi ha fatto sapere di voler rinunciare alla sua partecipazione a Lucca Comics and Games 2023. Il post ha sollevato un vespaio e spaccato l’utenza. Da un lato chi ha sostenuto la scelta e dall’altro chi, invece, ha aspramente criticato il fumettista romano per una scelta politica ritenuta – nella migliore delle ipotesi – dettata da puro opportunismo.
Sia Zerocalcare che Fumettibrutti hanno deciso di rinunciare a Lucca Comics 2023 per la stessa ragione: il patrocinio dell’ambasciata di Israele che, sebbene annunciato mesi fa, ha fatto scalpore solo a inizio ottobre con il nuovo deflagrare degli scontri sulla striscia di Gaza. Similmente combattuto il ‘collega’ Maicol&Mirco le cui opere sono sempre edite da Bao Publishing. Come spiegato dall’autore, sia lui che Rech hanno deciso di affrontare la questione in maniera diversa pur partendo da idee simili.
Alle critiche, Rech ha deciso di rispondere punto per punto a modo suo: con un fumetto in 24 pagine pubblicato gratuitamente sulle pagine web de l’Internazionale (dove vi invitiamo a prendere visione dell’intero post. Su queste pagine troverete il nostro breve riassunto).
“Per me un cortocircuito” disse Zerocalcare per spiegare la sua posizione. Proprio “Cortocircuito” è il titolo scelto per esprimere il disagio interiore – e non – provato dall’artista. La storia, per come la racconta Zerocalcare, comincia all’inizio della scorsa settimana quando si cominciano a instaurare i primi dubbi. Dopo una serie di telefonate e consultazioni con gli altri autori, il primo pensiero è quello di partecipare comunque alla manifestazione ma di farlo con un comunicato stampa che esprima chiaramente la posizione che lui e gli altri intendono prendere.
I giorni passano e i dubbi insistono. Rech racconta di avere interpellato anche persone che la situazione a Gaza la vivono sulla propria pelle. È stato il confronto con questa realtà a convincerlo dell’inopportunità della sua presenza.
Il seguito è dedicato non solo alle reazioni di editore e organizzazione ma anche – e soprattutto – di fan, colleghi e della scena pubblica in generale. Zerocalcare riporta i post di politici, giornalisti e opinionisti nostrani ma anche messaggi ricevuti in privato e commenti pubblici arrivati prima e dopo la notizia. Numerose le accuse di antisemitismo ricevute dall’autore che si smarca categoricamente da questa etichetta.
Intanto, i fratelli Asaf e Tomer Hanuka, autori del manifesto Together, hanno deciso di non partecipare alla manifestazione. Con un messaggio inoltrato a Bao Publishing, i due autori israeliani fanno sapere di avere l’impressione che la loro presenza si sia trasformata in una questione politica. Una eventualità che, dicono loro, era lontana dalle intenzioni iniziali. Nel messaggio, inoltre, esprimono rispetto per la scelta di Zerocalcare “fatta secondo coscienza, come la nostra”.
Lasciamo qui le ultime due pagine di “Cortocircuito” invitandovi – nuovamente – a prendere visione dell’opera nella sua integrità. Qui viene sintetizzato il pensiero dell’autore.