Era l’ultimo giorno di Agosto del 1996, il mondo era molto diverso da quello odierno. La prima PlayStation aveva meno di un anno di vita e una piccola software house si apprestava a lanciare un gioco che avrebbe cambiato la storia.
La software house in questione si chiama Naughty Dog che fino a quel momento aveva solo sviluppato una manciata di titoli tra Apple II, Sega Mega Drive e 3DO Interactive. Ma l’uscita di Crash Bandicoot avrebbe presto cambiato tutte le carte in tavola e fatto “esplodere” una delle più apprezzate software house dei giorni nostri.
Crash Bandicoot è un platform in 3D il cui protagonista era libero di muoversi per raccogliere i frutti Wumpa (simili a un mango), distruggere delle casse che potevano contenere dei potenziamenti e raccogliere gemme, spesso celate in aree segrete (una volta raccolte tutte si poteva visualizzare un finale alternativo per ogni boss).
Molti dei personaggi e dei luoghi del gioco hanno nomi che iniziano con la N e spesso sono utilizzati per creare veri e propri giochi di parole come N.Sanity (pazzia), N.Brio (embrione), N.Gin (motore) o N.Tropy (entropia), per fare qualche esempio.
2Crash Bandicoot 2: Cortex Strikes Back
Il secondo episodio inizia esattamente dove si conclude il primo, ovvero con Crash e Tawana che scappano dal dirigibile del dott Neo Cortex. Il dottore riuscito a sopravvivere trova un potente cristallo che sfrutta per costruire una nuova macchina per il lavaggio del cervello che va ad installare in una stazione spaziale per poter così controllare l’intera umanità. Crash cade nell’inganno di Cortex e si ritrova a combattere tra due fuochi con il ritorno anche del dottor Nitrus Brio. Alla fine raccoglie le gemme necessarie a sventare il piano di Cortex e distrugge la stazione spaziale che precipita sulla Terra.