Le console di prossima generazione potranno contare sulle prestazioni dell’architettura Zen2 utilizzata dagli attuali processori AMD Ryzen 3000. Questo significa 8 core di elaborazione con frequenze fino a 3.8GHz, che renderanno possibili mondi di gioco più grandi e realistici, interazioni fisiche più sofisticate e un’intelligenza artificiale più evoluta. Tutto questo, come di consueto, mentre gli utenti PC – che quella tecnologia già la utilizzano da mesi – guardano oltre. Quando le nuove console saranno sul mercato infatti, chi avrà un PC potrà scegliere di installare una delle nuove CPU AMD Ryzen 4000, basate su architettura Zen3. E da quel che si vocifera saranno delle vere bombe!
La cosa però non deve sorprendere. Ultimamente AMD non sbaglia un colpo! Ha praticamente monopolizzato, con i suoi chip, tutta l’attuale generazione di console (PS4 e Xbox One usano APU basate su tecnologia AMD), fatta eccezione per Nintendo Switch. Ed è sulla buona strada per fare altrettanto con la prossima, visto che sia PS5 che Xbox Series X useranno APU di nuova generazione basate su architetture AMD Zen2 e RDNA2. La sua tecnologia grafica è entrata nei Mac e perfino nei cloud server di Google Stadia. E le schede grafiche AMD Radeon RX basate su GPU Navi e RDNA hanno finalmente rilanciato il guanto di sfida ad Nvidia, almeno sulla fascia medio/alta (fino al 1440p).
Ma è soprattutto con il lancio di Ryzen, a inizio 2017, che è iniziato il riscatto dell’azienda di Santa Clara (CA). Una lenta e faticosa risalita – dopo anni di difficoltà – che l’ha portata progressivamente a colmare quel gap enorme, in termini di tecnologia e prestazioni, che aveva accumulato rispetto a Intel. La prima generazione di Ryzen era veloce ed economica, ma ancora sotto il livello di analoghe CPU Intel. Con la seconda generazione il gap si è quasi colmato del tutto. E con la terza generazione, presentata la scorsa estate, si è addirittura arrivati a un sorpasso. A parità di frequenza e di numero di core infatti, le CPU Ryzen 3000 superano le prestazioni dei corrispondenti processori Intel Core di 9a generazione. Che tuttavia tengono bene testa grazie a frequenze di funzionamento mediamente più elevate. Una bella notizia comunque per gli utenti finali, che si è tradotto in una generale riduzione di costi e aumento di prestazioni, esteso anche alle famiglie di processori cosiddetti HEDT (High End DeskTop), ossia i Core X, per via della concorrenza che AMD su quel versante ha portato avanti con Ryzen Threadripper. Insomma Ryzen è il nuovo Athlon di questa epoca!
Questa concorrenza serrata ha imposto a Intel di alzare l’asticella, aumentando frequenza e numero di core delle proprie CPU e abbassandone i costi. Da qui il nuovo Core i9-10900K presentato a fine aprile e che sarà disponibile entro la fine di questo mese, con ben 10 core, 20 thread e frequenze fino a 5.3GHz. Prontamente definito: il processore da gaming più veloce al mondo. Ma AMD non è disposta a restare a guardare.
Con l’architettura Zen3, basati su processo produttivo a 7nm+ e che troverà posto sui nuovi processori desktop Ryzen 4000 anche AMD è attesa a offrire ai giocatore un sensibile incremento sia nelle performance che nell’efficienza. Un post dell’insider Ice Universe, qui tradotto da RetiredEngineer e che riporta alcuni leak sulle prestazioni di Zen3, sembrerebbe confermarlo.
Quel che si legge va perfino oltre le più rosee previsioni di AMD. Secondo dei test interni svolti da alcuni ingegneri impiegati presso due importanti OEM di AMD indicano che le performance dei primi sample di CPU Zen3 sarebbero paurosamente elevate. E parliamo di engineering sample, neppure di versioni finali! Il termine utilizzato è “alarming”, ossia “allarmante”. Forse riferito al problema che un simile livello di prestazioni, se confermato, potrebbe rappresentare per Intel. Sì perché le fonti citate nel rumor avrebbero testato questi sample di Zen3 proprio contro le CPU Intel di prossima generazione. Non i Comet Lake-S, ossia i Core di 10a generazione che arriveranno a fine mese, ma i successivi Rocket Lake-S. Verificando come questi ultimi venissero superati sia in termini di prestazioni che di efficienza.
AMD dall’architettura Zen3 si aspettava un incremento del 15/17% in termini di IPC, ossia di numero di istruzioni eseguite per ciclo di clock. Ma gli esemplari di Ryzen 4000 potrebbero addirittura arrivare a un 20% di incremento di prestazioni a parità di frequenza. Tutto questo ovviamente nel caso in cui le informazioni riportate in questo rumor fossero accurate. Ricordiamo infatti che al momento quanto stiamo riferendo rientra puramente nel campo delle speculazioni e che non c’è alcunché di confermato.
Quel che è certo e confermato invece è che per poter trarre vantaggio dalle nuove CPU, bisognerà possedere una motherboard con chipset serie 500. AMD con i Ryzen 4000 manterrà il socket AM4 utilizzato fin dalla prima generazione di Ryzen, ma non sarà possibile utilizzare queste nuove CPU sui chipset meno recenti, di fatto imponendo a tanti utenti un upgrade della scheda madre. Che di contro però offrirà il vantaggio di poter accedere a tecnologie come PCIe 4.0 e USB 3.2 Gen2.
I processori AMD Ryzen 4000 saranno comunque l’ultima generazione di CPU a utilizzare il socket AM4.
Fonte: DSOGaming
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