Se nella vita di tutti i giorni, per un qualsiasi motivo, dovessimo provare ad immaginare le fattezze delle divinità greche, possono aiutare le tante illustrazioni su vasi, mosaici e magari statue. Se però si parla di ambito videoludico, allora la prima immagine che molto probabilmente si associa ad esse, è quella di un ostinato spartano desideroso di vendicarsi contro di loro: Kratos, assoluto protagonista della pluiripremiata serie di God of War.
Visto che stiamo comunque parlando di un personaggio entrato, letteralmente, nella leggenda videoludica, anche il merchandising su di lui fu ugualmente imponente. Mancava tuttavia un qualcosa che elevasse l’immagine di Kratos allo stesso livello di quegli stessi Dei greci che tanto ha combattuto per anni.
Prima, almeno, che si potesse finalmente ritirare in un tranquillo (più o meno) esilio nelle lontane terre del nord. Ora, quel ‘qualcosa‘ ha letteralmente preso vita.
Ecco a voi una statua in argilla di Kratos scolpita a mano, proprio come le più illustri opere classiche. God of War, insomma, alla pari di una vera epopea.
L’ artista nonché utente di Reddit Flompydompybompy si è infatti dedicato a questa incredibile opera, spiegando e analizzando nel dettaglio come ha portato in vita, ad esempio, la testa e tutti quei particolari che tanto hanno caratterizzato Kratos: la barba, il naso sporgente, la cicatrice causata da Ares.
I particolari più piccoli, come le vene sulla testa, hanno richiesto oltre otto giorni di lavoro. Inutile dire che anche tutto il resto è ricco di particolari quasi maniacali, come le rune sulle armi e i dettagli dell’armatura. Tuttavia, non è andato tutto liscio per il buon Flompy: ad una generale approvazione della utenza su Reddit, non è mancato chi nota come le proporzioni generali degli arti non potessero essere definite ugualmente perfette: in particolare, i piedi troppo piccoli.
Interessanti a tal proposito le risposte dello stesso artista sull’argomento:
“La scultura è stata inizialmente realizzata con uno scheletro in filo metallico, usando degli appendiabiti”, ha infatti detto. “Quindi ho aggiunto un po ‘di fogli di carta stagnola per rinforzare la struttura e preservare l’argilla. Tutto è stato infine conficcato in una pila di fogli come base ed è risultato comunque piuttosto solido. Anche se di solito è più comune utilizzare una piattaforma di legno”.
“Avevo un riferimento per mantenere le proporzioni corrette, ma lo ho stupidamente abbandonato dopo aver finito il fil di ferro e la base di alluminio. Grosso errore, bisognerebbe sempre controllare le proporzioni della propria scultura. Dopo aver finito le gambe, ho voluto renderlo un po ‘ più muscoloso e ho finito per allargare un po’ troppo il busto. E di conseguenza le braccia, più del necessario, rispetto al progetto iniziale. E quindi ora non è troppo proporzionato. Mai essere troppo sicuri di sé stessi e di quel che si sta facendo”
Nel sottolineare infine quanto il concentrarsi sui particolari possa talvolta distrarre su una attenta verifica delle proporzioni anatomiche, l’artista ha comunque notato: “In pochi si sono concentrati su simili particolari e si è mostrato soddisfatto del risultato finale“. E, nonostante i piedi, difficile dargli torto.
Caso ha voluto che i discorsi inerenti l’aspetto di Kratos siano tornati sotto i riflettori sia per motivazioni più leggere, come il valutare Jason “Aquaman” Momoa come protagonista di un eventuale futuro film sia, purtroppo, perché colui che aveva aiutato Santa Monica a dare vita al fisico dello spartano, il wrestler Shad Gaspard, ci ha lasciato tragicamente proprio in questi giorni.
Fonte: Dualshockers