Continua senza sosta il lavoro di Bethesda su Fallout 76, in particolar modo sul supporto alle mod. La possibilità di vedere il modding sullo sfortunato MMO online di Bethesda era stata dichiarata dalla società stessa ma, a distanza di ormai due anni dall’uscita, di mod ancora non se ne vede l’ombra.
La società aveva però già avvisato che per vedere le mod su Fallout 76 si sarebbe dovuto aspettare diverso tempo. Questo perché, a differenza di Fallout 4 che è un titolo single player, Fallout 76 deve sottostare a regole dettate dalla sua stessa natura.
Le mod devono prima di tutto essere integrate nell’architettura del client, vero core del gioco. In seguito, necessitano comunque di un bilanciamento, in modo da non creare mod che possano rompere gli equilibri di gioco. Infine, anche se Bethesda non l’ha dichiarato, sono da gestire anche eventuali mod che compiono violazioni di Copyright, cosa abbastanza frequente in realtà.
Questa è la dichiarazione ufficiale di Jeff Gardiner, Project Lead di Fallout 76: “Possiamo confermare di essere al lavoro sul supporto alle mod. Stiamo investendo un numero ingente di risorse a riguardo… non è un semplice copia-incolla come nei precedenti giochi, questo a causa di come l’architettura del nostro client funziona. Ma tranquilli, il supporto alle mod sta arrivando, ci stiamo lavorando.. solo, restate aggiornati“.
Insomma, Bethesda non vuole certamente lasciar morire Fallout 76, titolo che ha attirato su di se numerosissime critiche, addirittura prima del day-one e risalenti alla Beta di ottobre 2018.
Ma, sebbene molti sperassero in un riscatto al lancio, questo non avvenne. Proprio per questo motivo, ci fu un vero e proprio review-bombing sul gioco. E, contro ogni aspettativa, la maggior parte di queste opinioni negative erano decisamente condivisibili.
Il gioco uscì infatti che era decisamente pieno di problemi: esso godeva di scarsa ottimizzazione, di numerosi bug e, soprattutto, riscriveva in parte il canon del gioco. E questo mandò su tutte le furie i fan, i quali decisero di boicottare Bethesda. Si arrivò addirittura a svendere il gioco, includendolo in bundle economici e generando non poca ilarità nel pubblico.
Ad alimentare ulteriormente lo sdegno dei giocatori ci pensò la stessa Bethesda, quando iniziò a bannare giocatori senza motivo; pensando si trattassero di usufruitori di bug.
Il tutto si aggravò con l’annuncio di Fallout 1st, un servizio di abbonamento che conferiva vantaggi nel gioco a chi si iscriveva. Il servizio era inoltre tutto tranne che economico, visto che costava 14,99€/mese o 119,99€/anno.
Dal lancio, però, il team ha cercato di migliorare il più possibile il gioco, cercando di trasformarlo dal brutto anatroccolo qual’era al lancio e renderlo un cigno. La strada per fare ciò è però al momento ancora lunga, e non sappiamo se ci si arriverà mai.
Ovviamente ce lo auguriamo, perché è indubbio che nonostante tutte le problematiche, il potenziale inespresso di Fallout 76 è immenso. Per chi volesse provarlo, comunque, vi ricordiamo che il titolo è disponibile per tutti gli iscritti al Game Pass.
Fonte: Bethesda