FIFA 21 è di nuovo finito sotto i riflettori. A dicembre dell’anno scorso, infatti, il titolo era stato messo sotto accusa negli Stati Uniti. Secondo alcuni avvocati californiani, la difficoltà nel gioco veniva alzata così da favorire le microtransazioni. Già prima di questo fatto, il gioco era al centro di alcune polemiche con Ibrahimovic. Il centravanti del Milan aveva dichiarato di essere stato inserito nel gioco a sua insaputa. Questo ha spinto centinaia di giocatori a indagare sui diritti di utilizzo di volto e nome.
Ora c’è però un nuovo caso. A quanto pare, un ragazzo inglese è riuscito a spendere l’incredibile somma di circa 6.000 sterline (8.300 dollari) su FIFA 21. Il fatto è stato riportato dal portale Windows Central, dove è possibile vedere il post incriminato dei genitori sciocati. Quest’ultimo era stato pubblicato su Mumsnet, un sito dove i genitori possono scambiarsi vari consigli. L’autrice del post, rimasta nell’anonimato con il nome “NameChangedCosShame” spiega nel dettaglio la situazione. Il ragazzo di 13 anni si era fatto prendere la mano dalle offerte presenti in FIFA Ultimate Team.
FIFA Ultimate Team, chiamato anche FUT, è una modalità presente nel gioco che permette di creare la propria squadra con giocatori di qualsiasi nazionalità e provenienti da qualsiasi club tramite carte. Al ragazzo, visto il periodo di lockdown, erano state concesse più libertà in fatto di videogiochi, in modo da attenuare lo stress. Con sorpresa, però, i genitori hanno scoperto che il loro figlio aveva speso quella somma sulla versione Xbox di FIFA, dopo che un pagamento era stato rifiutato. La cifra era stata spesa in un periodo di circa 3 mesi.
Secondo “NameChangedCosShame“, il figlio era stato bombardato da offerte di pacchetti speciali di carte, e che alla fine non è riuscito a resistere. Il ragazzo era convinto di riuscire a ripagare il tutto grazie alla sua paghetta. Come riportato nel post, il figlio aveva pensato che era “Un’offerta troppo conveniente da non perdere“. In FUT la meccanica del “pay-to-win” viene praticamente resa fondamentale per vincere nelle partite online.
L’autore dell’articolo di Windows Central, Jez Corden, ha affermato che, benché i genitori avrebbero potuto evitare una simile situazione tramite il parental-control, parte della responsabilità è anche di EA. La compagnia, infatti, sarebbe colpevole di aver creato un sistema di gioco basato sullo sfruttamento e sulle scommesse. Le carte che comprate in FUT possono essere scambiate, acquisendo dunque una forma di valore monetario.
Insomma, una situazione di certo delicata, che mette ancora una volta sotto accusa il sistema di microtransazioni. E voi che ne pensate? Ritenete che il sistema FUT debba essere rivisto? Ditecelo nei commenti!
Fonte: Windows Central