Ora che Twitter è di proprietà di Elon Musk, la piattaforma dei cinguettii si prepara ad accogliere alcune rivoluzioni piccole e grandi. Le prime ore dopo l’insediamento di Musk come “proprietario di tutta la baracca” molti utenti si sono lanciati in una vera e propria gara per testare i limiti alla restrizione della libertà di parola, uno dei cavalli di battaglia dell’imprenditore già da prima del suo insediamento.
Dal momento in cui il patron di Tesla ha fatto il suo ingresso nel suo nuovo ufficio sono successe diverse cose. Subito via 4 top manager e un numero elevatissimo di dipendenti e ingegneri informatici. Se questi sono i cambiamenti lato corporate, non si può dire che Musk abbia lesinato sulle idee per la User Experience degli utenti che frequentano assiduamente la piattaforma.
Una tra le prime voci prevedeva l’introduzione di un sistema di abbonamento per continuare ad avere la “spunta blu”. Si tratta del simbolo distintivo col quale il pubblico può immediatamente capire se il profilo di un personaggio pubblico appartiene davvero alla persona reale o se si tratta di una imitazione. Un sistema simile esiste anche su altri social come quelli del gruppo Meta (Facebook e Instagram).
Il funzionamento attuale prevede che sia l’utente stesso a sottoscrivere la richiesta di riconoscimento allegando a questa link utili per verificare l’identità e la rilevanza di interesse pubblico del profilo. Possono essere utilizzati link a pagine istituzionali (se si fa parte di una organizzazione pubblica in posizione apicale), link ad articoli di giornale che trattano di una determinata persona e qualsiasi altra risorsa si reputi utile allo scopo. Inoltre è necessario che il profilo per il quale viene sottoscritta la richiesta sia attivo e seguito (un personaggio pubblico senza follower sarebbe strano, no?).
Dopo una verifica interna, è Twitter stesso a decidere se riconoscere il profilo come autentico o meno. Ecco, Musk vuole affiancare a questa funzione anche un sistema basato su abbonamento. Le prime voci parlavano di 20 dollari al mese per mantenere lo status di “profilo verificato”.
Gli ultimi tweet di Musk sulla faccenda ridimensionano però leggermente la portata di quelle affermazioni. L’idea, almeno per il momento, è di modificare il funzionamento di Twitter Blue. Quest’ultimo è un sistema basato su abbonamento mensile pre-esistente all’acquisizione. Al prezzo di 5 dollari al mese, gli utenti che utilizzano il social su iOS da Canada, USA e Nuova Zelanda possono accedere ad alcune funzioni esclusive.
L’idea di Musk, come vediamo nei tweet di seguito, è quella di ampliare queste funzioni e accorpare il mantenimento della spunta blu. Il motivo? Tentare di combattere la proliferazione dei fake, ufficialmente. In realtà sembra di trovarsi di fronte ad un sistema di verifica su base mensile sul quale possa anche monetizzare.
Tra gli altri vantaggi che si potranno ottenere con questo abbonamento: priorità nella barra di ricerca, nelle menzioni e nelle risposte. Inoltre, possibilità di postare audio e video più lunghi. Si prosegue con una riduzione della metà degli annunci pubblicitari e nell’aggiramento di alcuni paywall. Previsto anche un sistema di monetizzazione per i creator in modo da incentivare l’utilizzo della piattaforma da parte loro. Una mossa, dice Musk, che metterà fuori uso i bot su Twitter oppure danneggerà economicamente i loro proprietari. Tutto a 8 dollari al mese.
Fonte: Elon Musk