Dopo aver stilato un altro accordo per l’accesso a Call of Duty con Ubitus, Microsoft sembra intenzionata ad aprire nel 2024 un nuovo store mobile di Xbox con l’avvento delle nuove norme dell’Unione Europea. A svelarlo, in un’intervista, è stato il CEO della divisione gaming della compagnia ovvero Phil Spencer.
Dal 6 marzo 2024 entreranno in vigore nuove leggi sui mercati digitali. Per questo motivo, Google e Apple saranno costrette a consentire l’accesso di nuovi store gestiti da terze parti all’interno dei propri dispositivi e ciò potrebbe aumentare la concorrenza da questo punto di vista. Stando a quanto riferito dal Financial Times, Microsoft vuole lanciare un proprio store di Xbox ricco di giochi per iPhone, tablet e smartphone Android a partire dal prossimo anno ma soltanto a condizione che l’acquisizione di Activision Blizzard venga definitivamente chiusa.
Il capo di Microsoft Gaming, Phil Spencer, ci ha tenuto a parlare del nuovo obiettivo posto dall’azienda: “Vogliamo essere in grado di offrire Xbox e contenuti sia nostri che di terze parti su qualsiasi dispositivo. Oggi non possiamo farlo sui dispositivi mobile ma vogliamo costruire un mondo dove queste piattaforme saranno aperte. Il Digital Markets Act sta arrivando: questo è il tipo di cose che stiamo pianificando. Credo sia una grande opportunità”.
In precedenza, a più riprese Spencer aveva ribadito che l’acquisizione di Activision Blizzard poteva permettere Microsoft di concorrere con i due colossi quali Google e Apple. L’affare da 68,7 miliardi di dollari è sotto l’esame degli organi antitrust di tutto il mondo. L’organo responsabile per l’Unione Europea che sta indagando sulla materia si esprimerà entro il 22 maggio dopo alcuni rinvii. La CMA ha chiesto a diversi player dell’industria vari pareri e di recente, sei aziende si sono espresse favorevolmente.
Nel tentativo di fugare i vari dubbi, l’azienda di Redmond ha sottoscritto quattro accordi decennali con altrettante aziende: Boosteroid, Ubitus, NVIDIA e Nintendo, soprattutto. Grande esclusa proprio Sony con la quale le contrattazioni sono state interrotte – conferma Brad Smith – dopo che questa ha rifiutato tutti i deal precedenti.
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Fonte: Financial Time