Emergono informazioni aggiuntive circa la sentenza emessa nei giorni scorsi dal tribunale di San Francisco. La corte, presieduta dal giudice Corley, ha dichiarato infondati i timori di FTC circa la natura anticompetitiva dell’acquisizione di Activision da parte di Microsoft. FTC aveva chiesto, prima che cominciassero le udienze, di fermare temporaneamente le procedure. Una richiesta che il tribunale ha respinto in ultima istanza. Rinviate al mittente anche le ultime richieste circa un blocco non più temporaneo ma totale dell’affare.
Il giudice Corley, nella sua sentenza, ha espresso chiaramente la volontà di non intervenire finché non verrà emesse una sentenza dal tribunale di appello a cui FTC si è rivolta nella speranza di porre un freno all’operazione da 69 miliardi di dollari. Dovrà prima celebrarsi il processo di appello, dunque, perché Corley possa rivedere la sua decisione o emettere una ingiunzione così come richiesto da FTC.
Microsoft, da parte sua, è impegnata anche sul fronte UK. CMA, che già ha bocciato gli accordi tra Spencer e Kotick, deve ora difendere le sue decisioni davanti al CAT, organo di arbitrato cui Microsoft ha presentato appello. In un primo momento sembrava ci fosse spazio per una negoziazione tra le parti, magari se Redmond avesse provveduto ad alcune modifiche dei termini contrattuali. Questo però potrebbe non essere sufficiente a garantire il ribaltamento della situazione: CMA h affermato chiaramente che qualsiasi modifica necessiterà di una indagine approfondita prima che si possa procedere a una promozione (o bocciatura) della stessa.