Certe serie non andrebbero più disturbate dopo un certo limite. Si spera lo abbiano compreso THQ Nordic ed Embracer Group, messe di fronte all’insuccesso commerciale del reboot di Alone in the Dark. Lanciato a inizio anno dopo diversi rinvii, il gioco avrebbe dovuto rappresentare un revival del classico targato Infogrames e datato 1992. Così non è stato.
Stando a quanto riportato da IGN, gli ultimi documenti contabili della compagnia riportano le classiche diciture in ‘managerialese‘ per camuffare la delusione circa le vendite. Secondo i dirigenti, sia Alone in the Dark che Outcast: A New Beginning avrebbero venduto sotto le aspettative, un modo elegante di dire che non avrebbero generato profitto o comunque, non quanto sperato.
Certo, per ciò che riguarda il gioco Horror ambientato a Villa Derceto, non ha aiutato la qualità generale dell’opera. Nella nostra recensione, abbiamo sottolineato diversi difetti di natura tecnica. Vi è poi da immaginare una certa disaffezione nei confronti di un brand che ha mostrato i primi segni di cedimento già nel 2001 e che non ha risollevato le sue sorti con le due iterazioni successive (2008 e 2015). Il gioco uscito a inizio 2024 non ha catturato gli utenti PC. Secondo SteamDB, appena sopra 1000 il picco massimo di giocatori mai connessi contemporaneamente.
Il gioco è stato sviluppato da Pieces Interactive e pubblicato sotto etichetta THQ Nordic, una delle aziende nella sfera di influenza di Embracer. Da poco il colosso svedese ha terminato la sua opera di ristrutturazione interna che ha portato alla chiusura di 40 studi, al licenziamento di oltre 4500 persone. Cancellati anche 80 progetti in sviluppo.