Atelier Shallie: Alchemists of the Dusk Sea – la recensione

Gli occhi di tutti sono puntati sulle console di nuova generazione, ma Gust continua a supportare PlayStation 3 con una nuova esclusiva, ovvero Atelier Shallie: Alchemists of the Dusk Sea. Si tratta del sedicesimo capitolo del brand, il sesto ad arrivare su PS3, ma non temete: il gioco è strutturato in modo da essere comprensibile anche per i neofiti. Naturalmente se avete giocato i precedenti episodi (quantomeno quelli dedicati alla saga di Dusk) coglierete molte citazioni e riferimenti a eventi passati, oltre a conoscere il background di alcuni personaggi che faranno il loro ritorno.
In Atelier Shallie: Alchemists of the Dusk Sea avremo ben due protagoniste: Shallistera e Shallot, entrambe chiamate con il soprannome Shallie. Ora che vi siete ripresi da questo intreccio di nomi, sappiate che, dopo un prologo iniziale, dovrete scegliere quale delle due storie seguire, le due ragazze infatti avranno delle storie diverse e parallele, e solo dopo diverso tempo le loro trame si intrecceranno per arrivare al fine ultimo. Lo scopo infatti è salvare il villaggio di Stellard, l’ultimo avamposto popolato del Mare del Crepuscolo. Le risorse di acqua che tenevano attivo il villaggio iniziano a scarseggiare, e le due ragazze dovranno affrontare un viaggio per risolvere il problema… grazie all’Alchimia.
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Atelier Shallie: Alchemists of the Dusk Sea non è solo esplorazione e grinding di materiali per l’Alchimia, infatti come ogni J-RPG che si rispetti dovrete affrontare numerose battaglie contro mostri di vario tipo.

Chi conosce la serie sa bene che questa arte è il fulcro di tutta l’esperienza, e Atelier Shallie: Alchemists of the Dusk Sea non fa eccezione. Buona parte dell’azione consiste infatti nell’esplorare le varie zone e raccogliere i materiali disponibili, sintentizzandoli poi tramite l’Alchimia e creare così nuovi e utili oggetti. Il sistema di crafting è decisamente complesso e profondo, e imparare a scegliere quali materiali usare e differenziarli in base alle caratteristiche richieste sarà fondamentale per riuscire a definirsi un vero Alchimista. Un’altra novità introdotta in questo capitolo è l’eliminazione del Tempo: nei precedenti Atelier ogni capitolo andava completato con un limite di tempo, aggiungendo quindi un continuo fattore di “ansia” e costringendo il giocatore a scegliere quali quest affrontare e in che ordine a seconda dell’importanza.

Dal punto di vista tecnico il gioco vanta dei modelli poligonali dei personaggi estremamente dettagliati e caratteristici, ma lo stesso non si può dire delle ambientazioni.

Atelier Shallie: Alchemists of the Dusk Sea invece offre un approccio molto più rilassato, e sarà il giocatore stesso a decidere quando concludere un capitolo e passare al successivo… naturalmente dopo aver completato il numero minimo di obiettivi richiesto. Questi si chiamano Life Tasks, suddivisi in principali (necessari per proseguire la trama) e opzionali, e grazie all’eliminazione del Tempo potremo dedicarci a tutte le attività secondarie, esplorare e soprattutto sperimentare nuove combinazioni alchemiche senza la preoccupazione di aver sprecato preziosi minuti. Questa nuova filosofia potrebbe far storcere il naso ai puristi, ma indubbiamente è un enorme punto a favore per chi si avvicina per la prima volta alla serie.
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Ma Atelier Shallie: Alchemists of the Dusk Sea non è solo esplorazione e grinding di materiali per l’Alchimia, infatti come ogni J-RPG che si rispetti dovrete affrontare numerose battaglie contro mostri di vario tipo. È vero che buona parte di questi scontri è opzionale, ma considerato che alcuni materiali o varianti si ottengono solo uccidendo tali avversari, capite bene come non sarà raro dover far combattere il nostro party.

Il sistema di crafting è decisamente complesso e profondo, e imparare a scegliere quali materiali usare e differenziarli in base alle caratteristiche richieste sarà fondamentale per riuscire a definirsi un vero Alchimista.

Il sistema di combattimento è di stampo piuttosto classico, con personaggi e nemici che eseguono una serie di azioni a turni scanditi da una barra delle priorità. La particolarità è data dalla gestione dei membri esterni al party, che possono essere richiamati per eseguire azioni di supporto durante gli attacchi oppure “sacrificarsi” e subire un danno al posto del nostro personaggio, anche se ovviamente bisognerà lasciar passare alcuni minuti prima di poter attivare nuovamente queste abilità. L’utilizzo degli oggetti creati tramite l’Alchimia inoltre sarà fondamentale per risolvere gli scontri più ardui, anche se bisogna ammettere che la difficoltà generale del gioco è tarata decisamente verso il basso. Solo al livello di difficoltà massimo le battaglie iniziano a diventare veramente impegnative e richiedono delle strategie particolari, altrimenti non saranno molti i punti in cui dovrete impegnarvi sul serio.
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Il sistema di combattimento è di stampo piuttosto classico, con personaggi e nemici che eseguono una serie di azioni a turni scanditi da una barra delle priorità.

Purtroppo ciò che manca davvero ad Atelier Shallie: Alchemists of the Dusk Sea è una trama di fondo che riesca a essere abbastanza coinvolgente. Le storie di Shallistera e Shallot sono sì interessanti, ma forse sono troppo “personali” e manca quel senso di coinvolgimento ed essere parte di un progetto più grande che invece caratterizza gli altri J-RPG. Inoltre se non siete appassionati del genere e odiate il grinding selvaggio, Atelier Shallie: Alchemists of the Dusk Sea probabilmente non è il gioco adatto a voi: come già detto, buona parte dell’esperienza si basa sulla raccolta di materiali e sintesi alchemiche, per cui se siete interessati alla componente più action e ai combattimenti, siete avvisati.
Dal punto di vista tecnico, infine, il gioco vanta dei modelli poligonali dei personaggi estremamente dettagliati e caratteristici, ma lo stesso non si può dire delle ambientazioni, che al contrario risultano fin troppo spoglie e ripetitive. Buono invece il comparto sonoro, con le sue musiche orecchiabili e un degno doppiaggio sia in inglese che in giapponese… peccato che, come da tradizione, non ci sia nessuna localizzazione in italiano per i sottotitoli. In definitiva, Atelier Shallie: Alchemists of the Dusk Sea è un discreto capitolo di questa longeva saga e offre alcuni spunti decisamente utili per chi ci si avvicina per la prima volta, ma se non siete appassionati del genere potreste trovare il gioco estremamente ripetitivo e poco coinvolgente.

Ultimo aggiornamento 2023-04-26 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API