Il mondo degli sviluppatori di videogiochi questa settimana è stato in rivolta! E persino il sempre pacatissimo Jeoff Keighley ha avuto modo di sbottare per quanto sta avvenendo. La pietra dello scandalo però non è un videogioco o una review bombing come quella di Starfield, ma le nuove politiche aziendali di monetizzazione di Unity, uno dei motori di gioco più utilizzati al mondo. E al coro di critiche si è aggiunto lo sviluppatore di Game Dev Story che ha deciso di ‘svendere‘ alcuni dei suoi giochi a un prezzo stracciato!
Da alcuni giorni infatti i dirigenti di Unity hanno deciso di cambiare il sistema di monetizzazione. È stato infatti aggiunto una ulteriore commissione di 20c di dollaro per ogni installazione. E questo sistema ha portato alla luce un notevole numero di criticità, per gli sviluppatori che si vedrebbero addebitati costi per anni e anni dopo l’uscita di un titolo.
Motivo per cui Kairosoft, lo sviluppatore di Game Dev Story, ha deciso di ‘svendere‘ alcuni dei suoi giochi con un pacchetto scontato dell’81% e che costa solamente 6,08€! Il pacchetto chiamato “Kairosoft games are made in Unity” include: Game Dev Story, Jumbo Airport Story, Basketball Club Story e Mega Mall Story. Si tratta tutti di titoli gestionali cozy in pixel art, che strizzano l’occhio a Theme Park di Bullfrog e sono marchio di fabbrica dello sviluppatore. Presi singolarmente questi giochi sono venduti a 7,99€ ciascuno, ma appunto lo sviluppatore preferisce quasi regalarli piuttosto che vedersi addebitate spese per anni a partire da gennaio 2024.
Sulla stessa linea di pensiero anche Massive Monster, il creatore di Cult of the Lamb che il 31 dicembre 2023 potrebbe ritirare il proprio gioco dagli store proprio per non incappare in queste spese extra.
Ma quali sono i motivi che hanno fatto scatenare il mondo degli sviluppatori? La prima criticità fatta notare dagli sviluppatori è proprio il fatto di dover pagare per ogni installazione e non solo all’acquisto. Ciò li esporrebbe a una serie di pagamenti multipli e reiterati nel tempo per lo stesso gioco acquistato dallo stesso giocatore. Facciamo due esempi. Il primo riguarda un gioco a pagamento su cui già viene pagata una commissione a Unity, da gennaio 2024 per ogni installazione lo sviluppatore dovrà pagare una commissione aggiuntiva di 0,20$ a fronte di nessun ulteriore guadagno. Viene da subito pensare a tutti coloro che disinstallano un gioco per far spazio oppure semplicemente lo scaricano su più piattaforme differenti come PC, console e dispositivi portatili come Steam Deck e ROG Ally. Il secondo caso è quello dei giochi free-to-play, soprattutto mobile, dove a ogni download corrisponde anche una installazione! Le cifre in questi casi diverrebbero esorbitanti a fronte di guadagni risicati dalle microtransazioni.
Un secondo punto di criticità riguarda i servizi offerti dalle console come Xbox Game Pass e PlayStation Plus. In questo caso i costi sembra che Unity addebiterebbe i costi rispettivamente a Microsoft e Sony, che però potrebbero decidere di pagare meno gli sviluppatori per i propri giochi oppure ad aumentare i prezzi del servizio offerto per compensare.
Un terzo punto di criticità riguarda la beneficenza. Ogni anno gli sviluppatori regalano migliaia e migliaia di codici a enti come Humble Bundle che li rivendono per finanziare le associazioni oppure vengono donati direttamente a tali associazioni. Verrà anche in questo caso fatto un addebito agli sviluppatori? Per ora sembra che Unity almeno su questo versante sia intenzionata a rinunciare alla commissione, ma resta il problema di capire come distinguere una copia dall’altra.
Fonte: Kairosoft