“Carro armato sbaglia mira e colpisce allevamento di galline“, ormai un po’ tutti hanno letto la notizia di quanto accaduto in provincia di Pordenone. Ovvero durante una esercitazione notturna un carro armato ha sbagliato a fare fuoco, colpendo un allevamento di galline che si trovava oltre l’area militare di sicurezza. Al di là del rammarico per i poveri pennuti deceduti, il web si è scatenato con battute e meme tratte da videogiochi, film e pubblicità.
Limitandosi a leggere il titolo sui giornali e i siti di informazione, la notizia appare così assurda da poter sembrare una bufala o un articolo scritto ad arte da siti come Lercio. Invece è tutto vero, come riportano anche i quotidiani nazionali. E non si tratta neppure del primo caso di notizia talmente assurda da sembrare falsa, infatti nel 1993 la Mondadori pubblicò un libro intitolato “Scoppia il maiale, Ferito un contadino“ che raccoglieva circa 150 fatti di cronaca assurdi!
All’epoca però non esisteva ancora internet! Oggi la notizia ha fatto il giro della rete in breve tempo, diventando virale e scatenando anche l’ironia dei lettori che si sono lanciati nella realizzazione di numerosi meme!
L’accostamento più immediato è stato quello con le commedie militaresche all’italiana degli anni ’70 e ’80, come la serie TV “Classe di Ferro” con Rocco Papaleo e Adriano Pappalardo. Ma non potevano mancare anche i riferimenti a un altro grande classico come la pubblicità della Mulino Bianco con Antonio Banderas e la gallina Rosita. Oppure al film in stop motion “Galline in Fuga” della Dreamworks.
Numerosi gli accostamenti cinematografici o ai cartoni animati, come Full Metal Jacket e i Griffin. Ma anche la finta pagina Wikipedia della battaglia, o il podcast di Alessandro Barbero celebre storico spesso ospite di Piero Angela a Superquark.
I social network sono stati letteralmente invasi da battute di ogni tipo, anche con riferimenti all’attualità e al nuovo commissario per l’emergenza COVID il Gen. Figliuolo o al movimento “Black Lives Matter“. Eccovi le più divertenti che abbiamo raccolto.