Il recente attacco hacker subito ai danni di CD Projekt ha avuto delle enormi ripercussioni sulle proprie capacità produttive. A causa di questo, la patch di Cyberpunk 2077 che doveva precedentemente uscire a febbraio è stata rimandata. Un duro colpo per i gamer, questo è certo, ma ancor di più per l’azienda.
Ciò che la compagnia non dice, infatti, è di come tanti dei suoi dipendenti in smart working siano bloccati. A dichiararlo è Jason Schreier, giornalista videoludico per Bloomberg: “come risultato di questo attacco ransomware, a molti dei suoi dipendenti è stato bloccato l’accesso alle proprie postazioni nelle ultime due settimane“. CD Projekt è stata, infatti, costretta a tagliare ogni accesso alle risorse della rete interna, isolandola da internet, così da arginare gli effetti dell’attacco.
Schreier afferma di ottenere queste informazioni da persone che hanno avuto a che fare con quanto accaduto. Il tutto nell’assoluto anonimato, dato che non sono autorizzate a parlare di questo pubblicamente. I dipendenti di CD Projekt non hanno quindi potuto lavorare da remoto, a causa dell’impossibilità ad entrare nella rete privata. Ciò significa anche che non sono riusciti a utilizzare nessun software o strumento per fare il proprio lavoro.
Ma non finisce qui: molti dipendenti hanno dovuto mandare il proprio PC al personale informatico della compagnia, in modo da eseguire una scansione alla ricerca di malware o intrusioni. E come se non fosse abbastanza, hanno dovuto congelare i propri conti, con possibili furti di dati quali passaporto e carte d’identità.
Vi ricordiamo che Cyberpunk 2077 è disponibile per PC, Playstation 4, Xbox One e Google Stadia. Potete visionare la nostra recensione, fatta su Playstation 5 grazie alla retrocompatibilità, a questo indirizzo.
Fonte: Twitter