Potete amarlo oppure odiarlo, ma è estremamente difficile che tra di voi esista qualcuno che non ha mai sentito parlare della trasmissione messa in piedi da Davide Marra, Gianluca Miele e Simone Santoro. Nato circa 6 anni fa, il Cerbero Podcast ha conosciuto la sua esplosione vera e propria nel 2020, in pieno periodo pandemico. Dopo quasi 2500 episodi, però, pare che l’avventura della Asdrubalini S.r.L. sia definitivamente giunta al termine.
Cerbero Podcast. I motivi dello scioglimento da cercare in una ‘crisi mistica‘?
È questa l’opinione che circola maggiormente tra i cerberini. I fan della trasmissione, infatti, non hanno potuto fare a meno di notare un profondo cambiamento da parte di Santoro. Un mutamento divenuto molto più evidente ai ‘fedelissimi‘ in una delle ultime live, che aveva per oggetto l’argomento dipendenza da pornografia (ospite Antonio Morra). Lo streamer avrebbe riscoperto la sua fede, e questo lo avrebbe condotto a un cambiamento nelle opinioni e negli atteggiamenti. Proprio Santoro, commosso, in un video immediatamente successivo l’episodio ha provato a scusarsi con la fanbase e a spiegare la sua posizione. A tal proposito, proprio nel video Santoro ci tiene a spiegare che anche in caso di interruzione del rapporto lavorativo, l’amicizia fra i tre membri del gruppo resta salda.
Il motivo ufficiale della chiusura, però, è da imputare a Marra. Nel video sopra, Santoro racconta che il collega lo avrebbe raggiunto telefonicamente dopo la live succitata e espresso il desiderio di dedicarsi ad altri progetti.
Secondo quanto spiegato poi dallo stesso Marra in una storia Instagram, né Santoro né Flame si sono dimostrati interessati a proseguire l’impresa in sua assenza. In attesa di avere più chiaro il quadro della situazione, il Cerbero Podcast resta dunque in pausa a tempo indeterminato. Marra, lo ricordiamo, conduce da qualche tempo un suo podcast il venerdì alle 12.30 ed era apparso al fianco di Fedez in Muschio Selvaggio dopo l’addio di Luis Sal (salvo poi dover abbandonare anche lo studio milanese quando la trasmissione contesa è finita in mano a Sal).
Numerosi i fan che hanno cominciato a esprimere il proprio dolore su Instagram. Molte delle storie apparse online stanno venendo ricondivise proprio da Marra. Lo stesso si può dire per Santoro che, però, rinvia la decisione definitiva a sabato, quando potrà parlarne con i due colleghi di trasmissione. Flame, a differenza dei due colleghi, si è limitato alla ricondivisione delle storie altrui.
Il Cerbero Podcast, in sei anni, registra: quasi 2500 episodi; 205.000 iscritti su YouTube e oltre 350.000 su Twitch; dversi ban – poi ritirati – da parte di Twitch e un numero incalcolabile di ore streammate. Soprattutto, nel corso della sua esistenza, il Cerbero Podcast è riuscito a generare un vero e proprio microcosmo di Twitch Italia: un universo fatto di alleati, nemici e archi narrativi. Attraverso il coinvolgimento di ospiti ed esperti poi, sono state mandate avanti piccole inchieste volte a smascherare personaggi dubbi del web (quanti ricordano la storia di Liccardo, o quella di Saba?). I tre, tra le altre cose, si sono fatti promotori – nel 2020 – del No Stream Day. Lo sciopero degli streamer è stata una iniziativa volta a convincere Twitch a disegnare linee guida più chiare. L’episodio al termine del calvario di Sdrumox (che è stato poi riaccolto sulla piattaforma quattro anni dopo).
Mentre i fan si preparano a dire addio a tutto questo, qualcuno – speranzoso – avanza l’ipotesi possa trattarsi in realtà di una trovata pubblicitaria utile a spingere ulteriori progetti. Sarà così? Lo scopriremo presto.