Cities Skylines Xbox One Edition – recensione

Indietro
Successivo

Com’è viva la città…

Cantava Giorgio Gaber. “Com’è allegra la città”. Non passerà molto prima che il vostro centro abitato inizi ad avere dimensioni soddisfacenti. Lì compirete la prima vostra evoluzione, passando da semplice palazzinaro a sindaco vero e proprio. A un certo punto, infatti, le finanze del comune inizieranno a boccheggiare: espandere ulteriormente i quartieri significherebbe solo creare altro debito pubblico. Se non vorrete fare la fine di Atene, inizierete il balletto della imposizione fiscale: tasse elevate vi garantiranno un gettito forte e sicuro nel giro di poco tempo, ma accresceranno il malumore tra i cittadini e rischieranno persino di spopolare interi quartieri. Per scampare dal rischio di masse isteriche davanti al municipio, dovrete allora bilanciare bene le cose. Insomma, non ci vuole certo una laurea per capire che un bravo sindaco investe bene i soldi della collettività, e che la gente è più felice di compilare il 730 se è consapevole che la propria pecunia sarà investita in cose davvero utili come: scuole, commissariati di polizia, caserme dei pompieri, ospedali, bus e metro all’avanguardia. Ignorate anche solo una di queste strutture e vedrete intere periferie affogare nella criminalità, nel traffico o, peggio, nelle epidemie.
Se volete insomma che la vostra cittadina sia viva e allegra come quella cantata dal grande Gaber, spendete oculatamente i pochi soldi a disposizione in opere pubbliche, tenendo però ben a mente una cosa: ogni stazione di polizia in più, ogni ospedale nuovo, ogni km di metro, sarà una ulteriore voce di spesa che si aprirà nel già barcollante bilancio cittadino.

Si segnala la presenza, già nel gioco base, del primo DLC: “After Dark”.

A questi punti vi chiederete se sia possibile raggiungere un equilibrio. Probabilmente no: perché da che mondo e mondo i vostri elettori vorranno sia nuove opere pubbliche sia meno tasse. Riuscire a bilanciare le due cose, nel vano tentativo di raggiungere una quadratura del cerchio di fatto impossibile, è però il vero divertimento del gioco. Lo scopo, cioè, che vi farà accendere la console per giocare a Cities Skylines – Xbox One Edition. In realtà pare solo questione di ore se non di settimane prima che tutto si accartocci su se stesso e faccia la fine della cività sull’isola di Pasqua. Ciò che un attimo prima era fiorente, un attimo dopo è un vero e proprio cimitero. Succedeva già con Sim City. Succede meno nel titolo di Colossal Order. Però succede. E si ha sempre la sensazione di essere lo sfortunato equilibrista di un sistema destinato a crollare. Essere bravi non risolve il problema, ma rimanda la fine. Questo potrebbe non piacere a tutti, ma rinviare il più possibile il game over, come in Tetris o nei vecchi arcade di una volta, è pure il solo obiettivo ludico previsto dalle meccaniche di gioco. Se non fosse così, espandere senza limiti la città sarebbe di una noia mortale…

Indietro
Successivo
RASSEGNA PANORAMICA
Voto
8
cities-skylines-xbox-one-edition-recensione<strong>PRO</strong><br> Un ottimo gioco per PC, ora su console<br> Profondo e longevo<br> Prezzo accessibile<br> <strong>CONTRO</strong><br> La mancanza del mouse si fa sentire<br> Motore tecnico traballante<br> Dopo 2 anni dall'originale, solo un DLC incluso?<br>