Le misure di contenimento del contagio hanno generato effetti molteplici ma ce n’è uno davvero singolare: durante la quarantena per evitare il Coronavirus sono aumentate le visite ai siti che offrono illegalmente servizi di streaming.
I dati sono stati raccolti dagli analisti di MUSO, una realtà che si occupa di monitorare la pirateria online, e sono stati diffusi lunedì. Quello che emerge è un generale aumento, a livello globale, delle visite ai siti di streaming illegale. Niente Netflix o Amazon Prime Video per i furbetti della rete che di pagare per usufruire dei contenuti non vogliono proprio saperne.
Interessanti i dati che provengono dall’Europa, dove si registrano i maggiori aumenti percentuali di questo comportamento. A guidare la classifica è il nostro paese. In Italia si registra infatti un +66%, i nostri cugini spagnoli si piazzano secondi con un bel +50% di visite ai siti pirata. Non va meglio in UK (+42,5%) o in Germania (+35,5%). Anche oltre oceano si registrano dati simili, gli statunitensi che hanno fatto ricorso a queste piattaforme sono cresciuti di oltre il 40%. Dati decisamente superiori a quelli registrati durante l’intero 2017, un anno da record secondo MUSO.
Quello avvenuto in tempi di Coronavirus è “un incremento senza precedenti“, come ha sottolineato il MUSO. Lo stesso ente fa però notare come siano cresciuti anche gli abbonati a servizi di streaming legali. Giusto per fare un esempio, gli abbonamenti a Netflix sono cresciuti d circa 16 milioni di unità nel primo trimestre del 2020.
Fonte: MUSO