Crimson Dragon

Risorgono i draghi dalle ceneri dello storico team Andromeda, per l’occasione riesumato in parte dallo studio Grounding, a cui si deve uno degli shooter più particolari e apprezzati di tutti i tempi, Panzer Dragoon. Crimson Dragon, dopo un travagliato sviluppo che l’ha visto inizialmente nascere come progetto destinato a Kinect e Xbox 360, approda con un buon carico di aspettative da parte di tutti i fan della saga al lancio di Xbox One, rigorosamente in formato digital.

Se vi state immaginando un gioco che fa della dinamicità e del ritmo sostenuto i suoi punti di forza, avete ragione.

Il setting e la struttura di gioco sono assolutamente fedeli al titolo da cui Crimson Dragon trae l’ispirazione e del quale rappresenta un seguito ideale. In sella al vostro dragone, sarete catapultati in ambientazioni dai panorami più disparati, che passano senza soluzione di continuità dal fantasy a zone più asettiche e futuristiche, attraverso i brevi livelli che compongono le macro aree che visiterete volando. Seguendo un percorso prestabilito, tipico degli shooter su binari, attraverserete questi caleidoscopici livelli solcando nubi e attraversando a gran velocità grotte vulcaniche, lunghi corridoi che compongono imponenti strutture artificiali, e chi più ne a più ne metta.
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Avendo sotto controllo solo il movimento sulle assi della vostra leggendaria cavalcatura e un mirino per inquadrare a 360 gradi l’area circostante, dovrete agilmente aggirare asperità più o meno naturali e sparare come non ci fosse un domani ai mille mostruosi avversari che vi punteranno sia dal cielo che da terra. Se vi state immaginando un gioco che fa della dinamicità e del ritmo sostenuto i suoi punti di forza, avete ragione… ma purtroppo solo in parte.

I Cavalieri del Drago, tra i pochi essere umani immuni al letale morbo, hanno il dono di poter comunicare con le creature alate.

I livelli si susseguono infatti in maniera abbastanza monotona, spesso privi di mordente e di momenti davvero epici
Inoltre, complice un comparto grafico piuttosto trattenuto (e poco next gen), molti degli scenari che fanno da sfondo ai vostri scontri aerei risultano decisamente meno affascinanti e suggestivi di quanto avrebbero potuto (e dovuto). Anche sul fronte del gameplay si segnalano evidenti alti e bassi. Per quanto la formula di gioco risulti tutto sommato divertente, pad alla mano, alcune imprecisioni minano spiacevolmente diversi frangenti del gioco. La causa principale di questo problema è da ricercarsi nella telecamera, davvero incerta nei momenti più caotici e incapace di seguire l’azione a dovere. Questo spesso non ci permette di interpretare la situazione in modo puntuale, rendendo frustranti le nostre sconfitte, causate dalle ingenuità tecniche del titolo.
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Vista la formula di gioco, è quasi un bene che l’azione non sia troppo spezzata tra un livello all’altro.

Un vero peccato perché, quando tutto funziona, Crimson Dragon dimostra sicuramente più di un motivo per gratificare il giocatore grazie a una struttura semplice e intuitiva ma allo stesso tempo impegnativa quanto basta. Trattandosi di un titolo di stampo prettamente arcade, il comparto narrativo è sicuramente un aspetto del gioco messo in secondo piano dagli sviluppatori, che hanno relegato la pretestuosa trama alla mera funzione di collante tra un livello e l’altro. Per mezzo di superficiali schermate statiche, viene raccontata la storia di un mondo futuro in cui i terrestri hanno colonizzato un pianeta lontano. Nella nuova terra, la specie umana si trova a dover fronteggiare la piaga di una malattia che sta decimando la popolazione. I Cavalieri del Drago, tra i pochi essere umani immuni al letale morbo, hanno il dono di poter comunicare con le creature alate, stabilire un legame e cavalcarle. Uno di questi Cavalieri sarete proprio voi, e nel vostro viaggio ai confini dell’inospitale pianeta, avrete come unico scopo la ricerca di una cura per la vostra gente.

Considerato il genere, il fatto che le vicende siano narrate in maniera un po’ frettolosa non è certo un difetto troppo rilevante. Anzi, vista la formula di gioco, è quasi un bene che l’azione non sia troppo spezzata tra un livello all’altro, in quanto mantenere l’adrenalina sempre alta senza cali di ritmo eccessivi giova sicuramente al divertimento che può regalare una serata passata davanti a Crimson Dragon.
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Crimson Dragon dimostra sicuramente più di un motivo per gratificare il giocatore grazie a una struttura semplice e intuitiva ma allo stesso tempo impegnativa quanto basta.

Alla luce di tutte queste considerazioni, risulta apprezzabile (anche se non indispensabile ai fini della qualità finale della produzione) l’intento di inserire un accenno di comparto ruolistico nel titolo. Ogni volta che terminerete una missione, sarete ricompensati con punti esperienza che permetteranno di far evolvere il vostro drago accrescendone gli attributi principali nonché la rosa di abilità, mosse e colpi disponibili. Sicuramente una caratteristica che rende Crimson Dragon molto vario rispetto ad altri esponenti del genere più tradizionalmente avari di possibilità offensive. C’è da dire che, anche in questo caso, una modalità più snella per gestire il tutto avrebbe sicuramente reso l’intera esperienza più fluida e godibile. In conclusione, Crimson Dragon si dimostra un titolo onesto ma poco più che sufficiente, in grado di divertire spensieratamente per un paio di serate, ma realizzato con davvero troppa poca convinzione per poter reggere dignitosamente la pesante eredità lasciata da Panzer Dragoon.