Dead Space: Glen Schofield e sua figlia ringraziano EA Motive, ma non manca una frecciatina a Electronic Arts

dead space remake

Il Remake di Dead Space ha raccolto pareri quasi totalmente unanimi sia da parte del pubblico che della critica, noi compresi. Anche Glen Schofield (cretore della serie insierme a Visceral Games) e sua figlia Nicole si sono complimentati con EA Motive per l’impegno riposto su questo progetto, seppur senza risparmiarsi qualche appunto sulla gestione da parte di Electronic Arts. Glen Schofield, ricordiamo, è il co-creatore di quel capolavoro che nel 2008 spaventò un’intera generazione di videogiocatori, mentre da sua figlia fu preso il nome per la Nicole di Dead Space. Schofield ha anche lavorato su The Callisto Protocol di Striking Distance e Krafton. Il gioco, però, non ha avuto la stessa sorte di Dead Space Remake.

Il messaggio è stato pubblicato sotto un post di Nicole Schofield, anch’essa impegnata in Striking Distance Studios. Il parere di Nichole Schofield è stato un po’ più tiepido o, come lo definisce lei, agrodolce. La Einvironment Artist di Striking Distance ha infatti espresso felicità nel vedere come il gioco sia così tanto apprezzato ma anche dell’amarezza per il trattamento che EA riservò all’originale.

“Il Dead Space originale uscì nel 2008 e fu sfortunatamente visto come un insuccesso a causa delle vendite. Anni dopo è riuscito a ritagliarsi una fedele schiera di amanti dell’horror e della fantascienza”, ha scritto Nicole, aggiungendo come per lei questo fosse tutto tranne che un insuccesso. “È stato una vittoria trionfante per il genere fantascientifico e horror”, aggiunge, complimentandosi poi con EA Motive per il remake meraviglioso che ci ha regalato.

“A tutti voi che avete lavorato sul gioco originale, vi ringraziamo per il vostro contributo su un gioco meraviglioso. Ha resistito bene al passare del tempo. E a Motive, grazie per il vostro impegno nel ricreare così fedelmente un gioco. Congratulazioni”, ha aggiunto Glen Schofield in risposta al messaggio della figlia.

Fonte: Linkedin