Death Stranding Director’s Cut: Secondo Kojima videogiochi e solitudine vanno spesso di pari passo

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Hideo Kojima, il papà di Metal Gear Solid e di Death Stranding che tra qualche giorno debutterà con la sua versione Director’s Cut per PlayStation 5, durante un’intervista rilasciata ad anan, ha dichiarato che secondo lui videogiochi e solitudine vanno spesso di pari passo.

Secondo il creativo giapponese, la solitudine è uno dei temi principali che si affronta durante l’esperienza di Death Stranding “Il gioco è progettato per creare un forte senso di solitudine. Quando il giocatore pensa al gioco, riflette sul fatto di aver passato tanto tempo a connettere il mondo senza aver potuto incontrare nessuno. Ma a quel punto trova tracce, scale e altri segni. A quel punto si rende conto che ci sono persone come lui con cui è collegato, anche se indirettamente.”

Kojima ha poi voluto approfondire quello che secondo lui è il rapporto, più in generale, tra solitudine e videogiochi: “Credo che ci siano dei tipi di giochi cui giocano le persone sole. Quelle che non si sentono utili nel mondo reale, che possono diventare protagoniste di un mondo di fantasia, arrivando a connettersi con gli altri. In Death Stranding c’è anche questo messaggio. Tuttavia, credo che molti lascino il gioco prima di scoprirlo perché fanno fatica a comprenderne la struttura.”

Death Strandig Director’s Cut sarà disponibile dal 24 settembre 2021 in esclusiva PlayStation 5, e da poco è stato pubblicato un nuovo trailer.

Sempre nella stessa intervista, Kojima ha anche parlato della sua visione di giochi che si evolvono in tempo reale.

E voi cosa che pensate, solitudine e videogiochi avanzano di pari passo? Fatecelo sapere, come sempre, nei commenti.

Fonte: jeuxvideo