Giungono nuovi retroscena riguardo lo sviluppo di Death Stranding, l’ultimo lavoro di Hideo Kojima sviluppato da Kojima Productions. In un’intervista con Digital Foundry, il Technical Director del gioco Akia Sakamoto ha infatti affermato che Death Stranding fosse pensato per girare a 60FPS.
A tal proposito, Sakamoto è stato dunque decisamente contento di poter lavorare a una conversione per PC, permettendogli di raggiungere il suo obiettivo prefissato. Grazie alla maggior potenza dell’hardware PC e alle API grafiche DirectX 12, il framerate di Death Stranding non è più limitato come su PS4.
E non è un caso che Sakamoto, alla domanda su quale fosse la novità tecnica più notevole di questo porting, abbia risposto “L’alto framerate! Avendo noi progettato il gioco per girare a 60FPS, questa è una caratteristica di cui sono molto fiero. Ovviamente il gioco non è legato a questo frame-rate e si possono raggiungere anche frequenze più alte.”
Su PlayStation 4 infatti, nonostante il titolo fosse ugualmente incredibile a livello visivo, il framerate era ancorato a 30FPS. Questo a causa dell’hardware di PlayStation 4, il quale è ormai vetusto e non riesce a reggere con la qualità visiva delle ultime produzioni Sony. Non senza compromessi, almeno.
Inoltre, come già accennato, Kojima ha scelto le API grafiche di Microsoft per portare il DECIMA Engine, motore grafico proprietario di Guerrilla, su PC. Inizialmente, dato il fatto che le versioni più vecchie giravano in OpenGL, il team stava per adottare le API Vulkan.
Sul momento di decidere, però, dopo aver sentito sia AMD che NVIDIA il team ha deciso di optare per le DirectX 12. Facendo così, il team ha potuto dunque portare su console una qualità grafica anche migliore di quella vista su PlayStation 4.
La versione PC di Death Stranding è uscita proprio oggi anche su PC, ed è disponibile su Steam ed Epic Games Store. Per gli amanti delle copie fisiche è inoltre disponibile in versione Steelbook su Amazon a questo indirizzo.
Nel caso aveste ancora dubbi sulla versione PC di Death Stranding, o sul gioco in sè, vi rimandiamo alla recensione di Gametime!
Fonte: Eurogamer