Detective Pikachu: Il Ritorno. Semplice? Sì. Banale? No. Recensione (Nintendo Switch)

Il detective che ha spesso lampi di genio è tornato.

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Era il 2016 quando su Nintendo DS uscì Detective Pikachu, uno spin-off della serie Pokemon, che ha conquistato fan in ogni dove, anche tra coloro che non erano strenui appassionati dell’ip originaria. Dopo sette anni, il Pikachu investigatore ritorna a sfoggiare le sue geniali intuizioni insieme al suo fido collaboratore Tim, su un nuovo caso che offre incredibili colpi di scena.

Ryme City dovrebbe essere una città tranquilla con le sue strade pulite, piazze perfettamente in regola e una civile convivenza tra umani e Pokemon. Dovrebbe…ma non è così. Dietro questa facciata si nascondono segreti inconfessabili e trame ancor più pericolose di quanto non sia accaduto con il fattaccio dell’Agente R dell’episodio precedente.

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Detective Pikachu: Il Ritorno. Una trama semplice ma che mette in risalto i protagonisti

La trama si apre con il meritato riconoscimento professionale delle gesta del duo Pikachu e Tim ma durante la manifestazione di premiazione, un pokemon fuori controllo mette in pericolo le vite dei nostri eroi e spettatori. Un evento senza precedenti che costringe i nostri protagonisti a mettersi immediatamente in marcia per scoprire cosa abbia fatto impazzire la creatura. Una indagine che si prospetta di facile risoluzione ma che invece scoperchierà un disegno sovversivo che travolgerà anche lo stesso Pikachu.

La sceneggiatura è sì molto semplice ma non per questo banale, riuscendo in pieno a far emergere le due personalità dei protagonisti creando una miscela di ironia e leggerezza apprezzabile. Di fatto non stiamo parlando di un’opera particolarmente profonda, spesso tradisce una natura fanciullesca che ben si adatta a quello che dovrebbe essere il suo pubblico di riferimento. Ma non significa che sia di scarsa qualità ma, nel complesso, piuttosto mira ad accompagnare gradevolmente il giocatore nella risoluzione dei vari casi che il gioco offre. Tanti sono i comprimari presenti in game e tra umani e Pokemon, molti sono i dialoghi, così’ come i casi secondari che garantiscono momenti di distrazione e scoperta di Ryme City.

Come funziona il gameplay di Detective Pikachu?

Il gameplay abbraccia i costrutti del vecchio punta e clicca investigativo ma in versione molto semplificata dove le le zone da esplorare sono direttamente segnalate dal gioco senza doversi scervellare per trovarle. In generale il livello di difficoltà è minimo e anche la fase di selezione delle risposte non assegna penalità in caso di errore.

Un elemento che abbiamo apprezzato è il taccuino dell’investigatore con cui vengono annotate le prove raccolte in giro per la mappa e le dichiarazioni dei testimoni: una volta acquisite tutte le prove necessarie, il giocatore dovrà fare le proprie considerazioni e arrivare ad una giusta intuizione per poter proseguire nella risoluzione del caso in corso. Il numero di crimini da risolvere sono piuttosto numerosi e se aggiungiamo anche i casi secondari, il gioco offre molti contenuti ludici che spaziano da veri e propri enigmi a ricerche di pokemon scomparsi.

Ma l’elemento più apprezzabile è la presenza di occasionali companion, ognuno dei quali possiede particolari abilità che ci aiuteranno a superare i vari ostacoli che l’opera pone di fronte al giocatore, ad esempio grazie a Luxray possiamo guardare attraverso i muri o con Growlite possiamo seguire tracce olfattive. Questa caratteristica ha consentito la progettazione e implementazione di puzzle ambientali non particolarmente difficili ma che offrono un divertente diversivo dal loop ludico di ricerca indizi e risposta multipla dell’indagine classica.

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La mappa si presenta colorata e diversificata per ambienti. Certo, non parliamo di un capolavoro della tecnologia ma ben si presta al tono generale dell’opera che non richiede particolari prestazioni dal punto di vista grafico. L’unico vero neo che possiamo segnalare è il caricamento delle varie mappe che spesso si frappone alla necessità del giocatore di dover interrogare i testimoni sparsi per la mappa, rendendo tediose alcune fasi che avremmo preferito avere senza questo tipo di interruzioni.

In conclusione

Detective Pokemon: il ritorno è un’opera destinata ad un pubblico molto giovane e per chi è fan della saga e non vuole perdere ogni iterazione legata al mondo dei Pokemon. Il suo tono leggero e fanciullesco consente di far emergere le personalità dei due protagonisti e spesso offre momenti di ironia non disprezzabili. La trama scorre piacevolmente con un buon ritmo e i casi sono sempre interessanti.

Molte sono anche le attività secondarie che spingono il giocatore ad esplorare ogni anfratto delle mappa di gioco. Ciononostante non possiamo far finta che il livello di difficoltà sia piuttosto risibile sia dal punto di vista dei puzzle che nella costruzioni di ipotesi investigative ma questo non inficia la buona qualità dell’ip che punta più ad offrire un’esperienza rilassata ad un pubblico che non è interessato alla sfida.

Detective Pikachu il ritorno sarà disponibile a partire dal 6 ottobre, ovviamente in esclusiva su Nintendo Switch.

RASSEGNA PANORAMICA
Voto
7.8
detective-pikachu-il-ritorno-semplice-si-banale-no-recensione-nintendo-switchDetective Pikachu: Il ritorno, è nulla più - e soprattutto nulla meno - di quello che ci si aspetterebbe. Un gioco investigativo dove, nei panni del topo elettrico, cercheremo di risolvere piccoli e grandi misteri. La trama è semplice ma non per questo banale e lascia emergere la caratterizzazione dei due protagonisti. Si tratta chiaramente di un prodotto destinato ad un pubblico o di molto giovani o di molto appassionati. Ma questo non significa che sia poco curato, anzi. Peccato per alcune fasi di caricamento un po' troppo lunghe e che in determinati frangenti hanno rischiato di rendere l'esperienza meno entusiasmante.