Electronic Arts continua i suoi studi sul Text-To-Speech, una tecnologia che permette di convertire un testo in un file audio. La particolarità nel brevetto di EA, però, consiste nell’adozione di una Intelligenza Artificiale che genera una voce espressiva e realistica, distaccandosi dunque dalla voce robotica e preimpostata che possiamo trovare in molti programmi text-to-speech.
L’adozione di questa tecnologia suggerisce future implicazioni in ambito videoludico, permettendo di fatto di agevolare non poco il lavoro del team. Con un programma text-to-speech capace di generare da zero e riprodurre voci realistiche, i team di Electronic Arts risparmierebbero molto sulle registrazioni in sala di doppiaggio.
Chiaramente l’intento di EA non è di andare al risparmio, evitando magari di assumere doppiatori, bensì quello di alleggerire molto il carico per quei giochi che presentano un numero sconfinato di dialoghi, adottando dunque questa IA per personaggi minori. Una scelta che impatterebbe anche sul coinvolgimento, visto che l’IA sembra essere capace di generare diversi timbri vocali.
Un titolo che beneficerebbe molto di questa tecnologia Text-To-Speech è l’atteso Dragon Age Dreadwolf, il quale presenterà molti personaggi principali e secondari. Ancora più utilità la acquisirebbe in titoli mastodontici quali Starfield o The Elder Scrolls 6.
Purtroppo, essendo una tecnologia proprietaria di Electronic Arts, questa rimarrà molto probabilmente esclusiva. Cosa ancora più importante, però, è che difficilmente la vedremo in giochi prossimi all’uscita. Il brevetto suggerisce infatti che tale progetto è ancora lungi dall’essere completato, con EA che continua a studiare la tecnologia al fine di migliorarla il più possibile.
Fonte: Gamerant