Sale LAN ed eSport costretti a chiudere o a sospendere l’attività. Questo il rischio concreto dopo che un imprenditore ha presentato un esposto presso l’Agenzia delle Dogane e Monopoli italiani. A lanciare l’allarme i gestori di eSport Palace, la strutture di Bergamo di recente inaugurazione e legata ad AK Informatica.
La storia inizia quando Sergio Milesi, titolare dell’azienda LED di Brescia (società operante nel settore dell’intrattenimento con sale VLT, Bingo, Bowling etc) ha sollevato il dubbio che le sale LAN operanti su territorio italiano fossero sottoposte agli stessi stretti controlli e regolamenti che, invece, gravano su chi opera nel mondo del gioco d’azzardo. Il suo dubbio si è tramutato in un esposto presentato presso l’Agenzia nazionale delle Dogane e dei Monopoli che ha cominciato a investigare. Si prevedono controlli a tappeto su tutto il territorio italiano.
Prima ‘vittima illustre’ di questa ‘caccia alle streghe’ è stato l’eSport Palace di Bergamo. Inaugurata nel 2018, la struttura è diventata un punto di riferimento, anche a livello nazionale, per tutti gli appassionati del mondo eSport. Come raccontano i titolari, le autorità si sono presentate in loco iniziando i controlli e apponendo i sigilli a tutti i PC da gaming.
Il motivo, secondo il verbale della sanzione comminata, risiede nella supposta violazione dell’articolo 110, comma 9, lettera F, del Testo Unico Leggi di Pubblica Sicurezza. La legge in questione regola le attività che possono svolgersi all’interno di quegli esercizi destinati all’intrattenimento come la sale giochi. Lo specifico comma in esame punisce chi non installi su ogni macchina destinata al gioco un ‘sistema autorizzatorio’ (per intenderci, la bocchetta delle monetine) con una multa che va dai 300€ ai 5.000€ per apparecchio fuori norma.
Il Testo Unico, però, è stato redatto tenendo a mente solo le sale giochi vecchio stampo e le attuali sale slot (o comunque, ogni esercizio che ne ospiti una). I sistemi installati su dette macchine, sono collegati direttamente all’Agenzia delle Entrate e permettono un controllo continuo su introiti e vincite e, cosa più importante, rappresentano una fonte di introiti notevole per lo Stato Italiano che detiene il monopolio sul gioco d’azzardo. Il dubbio di Milesi è che l’assenza di tali apparecchiature permetta ai gestori delle Sale LAN di sottrarsi ai pesanti controlli che invece coinvolgono i gestori delle normali sale Slot, ad esempio.
L’imprenditore Milesi, in parole povere, ha fatto notare un possibile vuoto normativo. Le Sale LAN sparse sul territorio italiano operavano in virtù di questo ma, a seguito della segnalazione, probabilmente sarà necessario attendere che il legislatore costruisca normative ad hoc perché le attività possano riprendere. Intanto, la prima vittima è stata appunto eSport Palace, costretta a chiudere l’area destinata al gaming. Rimangono attive solo le zone del bar e del negozio. Cristiano Cicolari, di AK Informatica e gestore dell’eSport Palace racconta la situazione in due video su Instagram e promette di tutelarsi nelle sedi opportune.
Con i suoi video chiede anche ai colleghi che svolgono attività simili di tutelarsi per tempo e aspettarsi controlli da parte delle attività. Mostra i sigilli apposti a tutti i macchinari dell’area gaming. Si sfoga e, a metà tra provocazione e profezia, racconta di come quest’esposto rischia di colpire non solo lui ma, anche, tutti i PC e le console esposte in normali negozi e centri commerciali. Lasciarli liberi per la prova – anche gratuita – secondo la normativa vigente rischia di costituire reato.
Sembra un po’ paradossale la situazione visto che proprio negli scorsi giorni il Presidente francese Macron vuole promuovere una crescita degli eSport in Francia e soprattutto una loro maggior presenza alle Olimpiadi del 2024.
Vi terremo informati sugli ulteriori sviluppi della vicenda nella speranza che possa esser fatta chiarezza al più presto.
Fonte: eSport Palace Bergamo