Fastly: nessun attacco hacker. Il blocco globale della rete è stato causato da un bug attivato casualmente!

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Fastly ha dichiarato che è stato un singolo utente a causare il down di internet, e non un attacco hacker

Fastly è una delle più grandi società in fatto di Content Delivery Network, ovvero la sottorete per veicolare i contenuti sul web in modo trasparente. Martedì, come vi avevamo riportato sulle nostre pagine, moltissimi siti web erano irraggiungibili. Internet, insomma, era in subbuglio, con i principali portali di informazione, servizio pubblico e media a farne le spese.

Un incidente, dunque, che ha generato un clamore incredibile, e che si pensava fosse stato causato da un attacco hacker su scala mondiale. In realtà, la situazione è ben diversa da quello che ci si poteva aspettare. Ce lo spiega, nel dettaglio, la società in questione.

L’incidente di qualche giorno fa non è stato causato da un attacco informatico. Infatti, tutta questa situazione è stata scaturita da un utente che ha eseguito un aggiornamento sul proprio dispositivo. Questo ha fatto in modo di attivare un bug che era rimasto nascosto nell’infrastruttura di Fastly da metà maggio.

In un’intervista rilasciata al portale The Guardian, il capo delle infrastrutture e ingegnerie di Faslty, Nick Rockwell, ha spiegato com’è accaduto il fatto, scusandosi per l’interruzione del servizio. Rockwell ha dichiarato: “Il 12 maggio, abbiamo iniziato a rilasciare un software che ha introdotto un bug. Questo sarebbe potuto essere stato attivato da una specifica configurazione da parte di un utente sotto circostanze specifiche. L’8 giugno, uno dei nostri clienti ha introdotto una modifica di una configurazione valida che ha causato l’attivazione del bug. Questo, a sua volte, ha provocato l’85% di errore nel nostro network“.

Il fantomatico attacco hacker, dunque, non era altro che l’errore inconsapevole di un utente. Fastly nel corso della giornata dell’incidente, è riuscita a individuare il problema entro il minuto, con “il 95% del nostro network che è tornato a operare normalmente entro 49 minuti“. Nonostante questo, c’è stato un impatto finanziario su alcune società. L’agenzia SEO Reboot, per esempio, ha stimato che il tempo in cui è le pagine sono state irraggiungibili, ha costato ad Amazon circa 32 milioni di dollari in vendite.

Voi cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti!

Fonte: PC Gamer