Sono i due shooter più chiacchierati degli ultimi mesi. Hanno fatto esplodere il trend della Battle Royale. Sono giocati da milioni di giocatori in tutto il mondo. Cosa succederebbe se venissero messi al bando? Un’insurrezione popolare? Eppure è esattamente ciò che potrebbe accadere in Cina.
Da quelle parti la censura e le azioni repressive non sono certo una novità. E da mesi una speciale “commissione etica” starebbe valutando i videogiochi in circolazione, per capire quali siano in qualche modo in contrasto con l’ideologia del Partito Comunista al governo.
Precisiamo che la lista dei titoli passibili di ban non è confermata. Ma si tratta di un rumor alimentato su Reddit da un utente che avrebbe recuperato l’informazione da un forum cinese chiamato NGA. L’elenco in questione includerebbe i due shooter sopra menzionati, poiché contengono troppo “sangue, violenza e contenuti volgari”. Ma nella ban list rientrerebbero anche altri giochi di grande successo come Arena of Valor e World of Warcraft. Tutti giochi che, secondo la fonte, rappresenterebbero un “rischio etico”. Dal canto suo Blizzard avrebbe dichiarato di non aver ricevuto dal governo cinese alcun invito ad apportare cambiamenti a WoW, per renderlo “idoneo”. E sinceramente anche a noi appare quantomeno strano che un titolo come WoW, con tutto quello che muove in termini di denaro su un territorio come la Cina, possa finire alla berlina. Un colpo troppo duro per l’economia dei gold farmer. Anche se gli utenti cinesi saprebbero come correre ai ripari, usando le VPN che già permettono loro di bypassare il controllo del famigerato “Great Firewall of China”.
Fonte: GameReactor