Google Stadia, purtroppo, non ce la fa. Il famoso e rivoluzionario servizio streaming di Google chiude i battenti dopo appena quattro anni di attività. Tramite il proprio sito, il colosso statunitense ha annunciato la chiusura dei servizi legati a Stadia e, di conseguenza, tutti i giochi comprati dalla piattaforma non saranno più accessibili. Il countdown scadrà il 18 gennaio 2023, ma non preoccupatevi. Google ha promesso che tutti i giocatori saranno rimborsati dei propri acquisti. E dire che, a luglio, l’azienda prometteva ancora giochi first party provando pure a smentire l’aria di chiusura.
“Qualche anno fa, abbiamo lanciato un servizio di gaming, Stadia. E nonostante l’approccio di Stadia sul gaming in streaming sia stato sviluppato su basi tecnologiche solide, non ha ottenuto il favore del pubblico che ci aspettavamo e di conseguenza abbiamo preso la difficile decisione di chiudere i nostri servizi streaming Stadia”, recita Phil Harrison, Vice Presidente e General Manager di Stadia.
“Siamo grati ai giocatori che sono stati con noi sin dall’inizio. Rimborseremo tutti gli acquisti di Stadia fatti tramite il Google Store, e tutti i giochi e gli add-on acquistati sullo store di Stadia. I giocatori avranno accesso alla propria libreria di giochi fino al 18 gennaio 2023, dunque potranno completare la propria sessione. Ci aspettiamo che la maggior parte dei rimborsi venga erogata entro la metà di gennaio 2023”.
Google ha poi chiarito che il know-how di Stadia non verrà gettato al vento e che quella potenza verrà utilizzata per migliorare servizi quali YouTube, Google Play e la Realtà Aumentata di Google. Inoltre la renderà disponibile anche ai propri partner tecnologici intenti all’approcciarsi al Gaming su cloud. Google continuerà infine a impegnarsi nel settore investendo in nuovi strumenti, tecnologie e piattaforme.
Ricordiamo che nel corso del tempo, su Google Stadia, sono usciti diversi giochi “grossi”. Un esempio è Cyberpunk 2077, che proprio grazie a Google Stadia è risultato godibilissimo anche a quei giocatori sprovvisti di un PC da gaming di alto livello oppure di una console next-gen. Questo senza dimenticare poi giochi come Assassin’s Creed Valhalla o Red Dead Redemption 2. Anche lo stesso Jason Schreier si è detto scioccato dalla decisione di Google, conscio soprattutto dell’investimento faraonico sul servizio.
Fonte: Google