Hellblade 2 vicino alla perfezione tecnica su Next-Gen

Senua's Saga Hellblade 2 Psicosi trailer gameplay

Iniziamo questo articolo col chiarire subito una cosa. Questa NON è una recensione, ma si tratta più di una sorta di Making Of che spiega com’è stato realizzato dal punto di vista tecnico Hellblade 2, con l’aggiunta di conclusioni riguardanti la resa effettiva post-lancio.

L’uscita dell’ultimo lavoro di Ninja Theory va a completare il trittico di produzioni che possono essere presi come esempio del livello tecnico e grafico che possono raggiungere i giochi su PS5 e Xbox Series X (ma anche su PC) al giorno d’oggi. Assieme a Cyberpunk 2077 e Alan Wake 2, raggiunge l’apice di ciò che oggi possono offrirci le console e il PC e su cui possiamo effettivamente mettere le nostre mani.

Hellblade 2: tutta la potenza di Unreal Engine 5

Il lavoro fatto da Ninja Theory va ulteriormente elogiato, anche solo per il fatto che sia stato realizzato da un team di circa 80 persone. Non va però sottovalutato anche il supporto degli asset prodotti da terzi (come potrebbero essere Quixel Megascan e/o Asobo Studio) per la fotogrammetria. Tutto ciò è stato importato all’interno di Unreal Engine 5 che fa il grosso del lavoro, ma soprattutto permette di ottimizzare enormemente il carico di lavoro su CPU e GPU al punto tale da garantire una resa straordinaria anche su console.

Cyberpunk 2077 e Alan Wake 2 raggiungono l’eccellenza soprattutto grazie all’utilizzo del Ray Tracing (entrambi girano su motori proprietari dei rispettivi sviluppatori). CD Projekt RED ha creato da zero un mondo che ancor oggi ispira lo stile di tantissimi altri giochi con la medesima ambientazioni, un mondo ricco di colori, neon, riflessi e dettagli che cambiano a ogni angolo che solamente il Ray Tracing spinto al suo massimo potenziale può rendere al meglio. Remedy Entertainment invece ha utilizzato il Ray Tracing per garantire il massimo realismo a un’ambientazione decisamente più immersa nella natura con la tipica periferia bucolica americana.

Diverso invece è il caso di Hellblade 2 che invece non adotta il Ray Tracing, bensì il sistema Lumen messo a disposizione da Unreal Engine 5 che gestisce tutta la parte di illuminazione e riflessi in tempo reale offrendo un’approssimazione quanto più realistica possibile del Ray Tracing. Un occhio esperto sicuramente saprà come scoprire le differenze, ma vi garantiamo che le noterete solamente se vi concentrate sulla ricerca di quei dettagli e non sul gioco in se.

Una parte del team ha viaggiato in lungo e in largo per l’Islanda con il solo scopo di scattare foto, registrare audio e video e, grazie ai droni, scannerizzare intere regioni per ricostruire la mappa di gioco in 3D. Questa scansione ha un livello di dettaglio elevatissimo, pari a soli 7cm per pixel. E su questo dettagliatissimo modello 3D è stato pian piano costruito il mondo di gioco.

Lo stesso livello di meticolosità è stato mantenuto per la realizzazione dei modelli dei personaggi e del loro equipaggiamento e acconciature. Un’altra parte del team di sviluppo si è occupata di ricreare tutto, dai vestiti e accessori al makeup, ancor prima di pensare alla recitazione. Analogamente a come accadrebbe per una produzione cinematografica di alto livello, Melina Jurgens è stata trasformata in tutto e per tutto in Senua come se dovesse andare sul set.

Una volta completata la trasformazione, i personaggi sono stati interamente scannerizzati in 3D con un livello di dettaglio tale da registrare anche più piccolo particolare come la porosità dei tessuti o i capillari degli occhi. Il tutto poi dato in pasto a Unreal Engine 5 che compie la magia finale grazie a Nanite, un sistema in grado di scalare dinamicamente e in tempo reale il dettaglio del modello 3D in base alla distanza dalla telecamera. Il risultato? Semplicemente impressionante, come avete avuto modo di vedere fin dai trailer.

Ma ciò che rende questo gioco estremamente realistico non si limita solamente a scenari, modelli dei personaggi, materiali realistici e illuminazione. Per garantire un realismo degno di una pellicola hollywoodiana si deve lavorare su ogni piccolo dettaglio, ed ecco che entra in ballo un altro sottosistema di Unreal Engine 5 chiamato Niagara. Si tratta di quella parte del motore di gioco che gestisce la fisica e gli effetti particellari: la pioggia incessante, il vento, le onde dell’oceano, i corsi d’acqua, il fuoco delle torce, fumo e nuvole, persino la treccia della protagonista Senua (che mai sarà oggetto di glitch e compenetrazioni) e l’animazione degli stessi vestiti, tutto è gestito alla perfezione da Niagara!

Infine per ciò che concerne il reparto grafico, va fatta una menzione d’onore alla Modalità Fotografica. Tale modalità è attivabile in qualsiasi momento, a riprova del fatto che l’intero gioco è renderizzato in tempo reale in-engine e non si tratta di filmati pre-renderizzati. E pertanto consente anche di modificare la scena a nostro piacimento, cambiando angolo di visuale aggiungendo luci e variando una vasta gamma di impostazioni della telecamera.

Hellblade 2: motion capture e audio da paura!

Fin qui abbiamo parlato di tutto ciò che è statico e fa da sfondo a quello che è Hellblade 2. Il passo successivo è riempire questo straordinario mondo di gioco con dei contenuti altrettanto pregevoli. E quindi ora ci toccherà parlare di sceneggiatura, recitazione, performance capture, doppiaggio e sonoro. Perché è proprio questo il focus principale del lavoro di Ninja Theory, rendere al meglio la psicosi di Senua come già fatto nel primo capitolo.

Scendendo nel tecnico, il team di sviluppo ha utilizzato un sistema di performance capture quanto più accurato possibile. Soprattutto per quel che riguarda l’espressività facciale dei personaggi. Il risultato così ottenuto è il medesimo di quello che potrebbe essere utilizzato per realizzare un film, se non addirittura superiore. Questo perché l’espressività di Melina Jurgens la fa da padrona, e pensare che inizialmente il ruolo di Senua non suo. La Jurgens infatti è divenuta protagonista della saga per necessità economiche, l’attrice inizialmente contattata ha rifiutato l’incarico e con il progetto già in fase di sviluppo è stato chiesto proprio a Melina Jurgens (che lavorava ad altri aspetti del gioco) di sostituirla per effettuare alcuni test. Questi test andarono così bene che il Game Director Tameem Antoniades le ha voluto affidare il ruolo.

Tutto ciò non si ripercuote unicamente nelle cutscene, ma diventa un tutt’uno in ogni parte del gioco. Appena vi ritroverete ad affrontare un avversario, questo non starà lì con la faccia da pesce lesso! Noterete subito le sue espressioni facciali quando caricherà un colpo, effettuerà una parata oppure verrà ferito. Rendendo il combattimento molto più cinematografico. Ma le immagini parlano molto più di mille parole, pertanto qui di seguito potete dare uno sguardo a un breve documentario che mostra il Making of della Performance Capture.

La recitazione però va affiancata anche da un doppiaggio e un comparto audio che possano rendere al meglio l’essenza della psicosi della protagonista. Ninja Theory non si è solo limitata a registrare suoni e voci, ma sfruttato al meglio il Dolby Atmos per realizzare le voci nella testa di Senua. Motivo per il quale fin dal lancio del gioco viene assolutamente consigliato di giocare con un buon paio di cuffie e non utilizzare l’audio della TV o delle casse del PC.

A tale scopo è stato utilizzato uno speciale tipo di microfono per registrare il doppiaggio, il “Dummy Head Microphone” prodotto da Neumann. Si tratta di un dispositivo a forma di testa che è in grado di registrare l’audio a 360°, la versione professionale dei microfoni stereo per ASMR. Inoltre le doppiatrici recitavano le proprie battute muovendosi continuamente e girando attorno al microfono in modo tale da far arrivare le voci da ogni direzione, garantendo una ancor maggiore immersività.

Purtroppo per questo motivo è stato realizzato il doppiaggio unicamente in lingua inglese. Per poter ottenere lo stesso risultato in altre lingue come l’italiano, i costi sarebbero lievitati notevolmente con i doppiatori costretti ad andare negli studi di Ninja Theory e svolgere lì tutto il lavoro.

Non è tutto oro quel che luccica

Ma alla fine dei conti qual è il risultato ottenuto da Ninja Theory con Hellblade 2? Al Day 1 lo sviluppatore ha reso disponibile una versione del gioco che, almeno dal punto di vista tecnico, ha pochissimi difetti. Il lavoro di ottimizzazione è stato eccezionale, garantendo una resa mozzafiato anche su Xbox Series X e persino su Series S, riuscendo letteralmente a ‘cavare il sangue dalle rape‘! Probabilmente è quanto di più avanzato si possa avere ad oggi su una console. Che si tratti di fasi di gioco o cinematiche di intermezzo, non noterete alcuno stacco e alcuna differenza. Con l’aggiunta anche di una modalità fotografica che permetterà ai più bravi di realizzare degli scatti spaccamascella!

Pur tuttavia qualche difetto è senza dubbio presente. Come abbiamo detto il gioco non fa utilizzo del Ray Tracing, e questo si ripercuote in particolar modo nella resa dei riflessi. Per essere più chiari, la tecnica chiamata “Screen Space Refrections“, crea riflessi solo di ciò che è interamente inquadrato dalla telecamera, ma basterà spostare il punto di vista inquadrando solo in parte un personaggio o un edificio per far sì che il suo riflesso sparisca completamente dalle pozze d’acqua.

Un po’ di ottimizzazione in più invece la vorremmo invece per quanto riguarda la vegetazione, che genera qualche glitch e un po’ di “popping” in alcune scene. Sempre parlando di ottimizzazione, lo sviluppatore ha fatto una scelta furba con l’utilizzo delle bande nere e il formato cinematografico. Questa decisione ha consentito di ridurre l’area di rendering, e poter spingere maggiormente sul dettaglio grafico di ciò che viene messo in mostra. Il risultato però consente al gioco di girare su Xbox Series X a 30fps letteralmente inchiodati dall’inizio alla fine!

Una maggior ottimizzazione potrebbe essere utile anche lato caricamenti. Premesso che Hellblade 2 non presenta interruzioni di sorta, si nota come in alcuni passaggi gli sviluppatori hanno inserito dei brevi corridoi per consentire il caricamento dell’area successiva. Nulla di trascendentale, ma sembra un po’ un ritorno alle porte di Resident Evil. C’è da precisare che l’SSD di Xbox Series X non è così veloce come quello di PS5, pertanto gli sviluppatori potrebbero aver optato per una scelta conservativa piuttosto che rischiare la sorte.

Conclusioni

Che lo vogliate chiamare “Non Gioco“, film interattivo, tech demo o altro, poco importa. Il lavoro fatto da Ninja Theory su Hellblade 2 è qualcosa di straordinario che asta l’asticella per tutte le produzioni attualmente in sviluppo, e che vedranno la luce anche in futuro. E lo ripetiamo, il team di sviluppo era composto solamente da una 80ina di persone. L’attenzione per i dettagli è stata maniacale!

Il progetto di Hellblade, fin dal primo capitolo è stato questo. Chiedere altro come l’equivalente Xbox di God Of War è totalmente fuori luogo, un po’ come pretendere i draghi in Gran Turismo! Oltre a porre l’attenzione e l’accento su una patologia psicologica, lo sviluppatore ha anche realizzato un immenso lavoro di ricerca e sviluppo sul potenziale di Series X. Lavoro che sarà poi messo a disposizione di altri team non solo interni, ma anche di terze parti andando così ad alzare l’asticella qualitativa delle produzioni Tripla A sia di questa generazione di console, sia della prossima generazione. Con una evoluzione simile a quella che nasce dalle grandi produzioni cinematografiche, come negli anni hanno fatto i vari Jurassic Park, Matrix, Avatar, Avengers, e Dune.

Il risultato? Non dobbiamo aver paura di dirlo, Hellblade 2 rappresenta per i giochi narrativi story driven, quel che Baldur’s Gate 3 ha rappresentato per i Classic RPG lo scorso anno. Semplice, non c’è bisogno di girarci tanto attorno! Che poi questo genere di gioco faccia o meno al caso vostro, o compiaccia i vostri gusti, è tutt’altra cosa. Ma non possiamo negare come soprattutto tra le produzioni indie e doppia A sia un genere decisamente popolare, basti pensare al recentissimo Indika, oppure As Dusk Falls, senza scordare gli imperdibili Firewatch, Journey e The Stanley Parable.

Concludiamo questo nostro articolo segnalandovi anche l’analisi tecnica di Digital Foundry per un ulteriore approfondimento del lavoro fatto da Ninja Theory su Hellblade 2. Buona visione!

Fonte: Ninja TheoryDigital Foundry