Stati Uniti, primissimi anni ’90. Deve esserci roba tagliata male in circolazione date alcune delle idee partorite dagli animatori americani in quel periodo. Dopo aver visto l’episodio di Sailor Moon in salsa USA (un misto tra live-action e serie animata che ha ben pochi pregi e una caterva di difetti) una sorte simile, scopriamo, stava per toccare ai Cavalieri dello Zodiaco.
Ve ne avevamo parlato non troppe settimane fa. Seiya, Ikki, Shiryu, Hyoga e Shun erano apparsi in un trailer che preannunciava l’uscita di Guardians of the Cosmos, la serie a “Stelle e Strisce” tratta da Saint Seiya. Il problema è che le stelle non sono quelle del cosmo dei cavalieri, mentre strisce è la fine che devono aver fatto bozzetti e bobine del materiale che la produzione doveva avere in mente di propinare al pubblico statunitense. Si è salvato giusto l’episodio pilota che abbiamo “il piacere” (si fa per dire, capirete) di riproporvi grazie al lavoro certosino svolto da Ray Mona, la stessa youtuber che ci ha proposto il già citato remake di Sailor Moon.
Come possibile intuire, l’idea di Guardians of the Cosmos è stata proposta ancora una volta da Renaissance Atlantic, la stessa casa di produzione che aveva firmato Sailor Moon (USA) l’anno precedente contando sull’accordo con Bandai, di cui era sussidiaria. Renaissance ha poi partecipato attivamente alla produzione di alcuni lungometraggi sui Power Rangers. Le informazioni disponibili riguardo la compagnia sono davvero poche e frammentarie.
Quello che sappiamo con certezza è che Guardians of the Cosmos condivide con i più blasonati Cavalieri di Atena solo alcune caratteristiche principali e il plot di base. Il lavoro svolto da Masami Kurumada è stato qui preso e riadattato, a partire dai nomi (Seiya, che da noi è Pegasus, diventa un anonimo “Zach” qualunque). La stessa Atena qui diventa Nova. Il “fulmine” diventa “meteora” e così via con altre scempiaggini che poco hanno a che vedere con i Cavalieri dello Zodiaco originali.
Arles, il Gran Sacerdote sotto la cui maschera si cela in realtà Saga di Gemini, diventa qui Apollo anticipando di oltre 10 anni il villain di Le Porte del Paradiso (lungometraggio del 2004). Se Seiya si chiama Zach, aspettate di sentire gli altri. Hyoga è adesso Jake; Ikki si chiama Quinn, Shiriu cambia nome in Clint e usa le catene che appartengono a nell’originale Shun, il cui nome diventa Maxis.
Ma il cambiamento forse più ridicolo è un altro. Immaginate le armature. Potenti oggetti cosmici che ognuno dei cavalieri si guadagna dopo anni di allenamenti e sacrifici. Per rappresentare la loro importanza, per rendere visivamente il peso della responsabilità che portano con sé, Kurumada pensò bene di racchiuderle in scrigni pesantissimi che ogni cavaliere ha spesso sulle spalle. Ecco. Qua sono diventati borsoni da palestra che i cinque riescono a confondere in aeroporto. Magnificamente trash.
In qualche caso assistiamo a veri e propri cambi di personalità. Pensate solo che per rapire Aten… Nova, Arl… Apollo invia il Cavaliere d’oro del Toro.
Fonte: Ray Mona