Immortals of Aveum: la magia di Ascendant Studios tra luci e ombre. Recensione (PS5)

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Magia e FPS, un mix che si sta sempre più affacciando sul mercato videoludico come alternativa al classico setting con le tradizionali armi da fuoco. Immortals of Aveum di Ascendant Studios non fa che abbracciare questa nuova prospettiva sia per emergere dal mare magnum degli esponenti del genere e sia perché gli consente di offrire al pubblico una dimensione estetica dei combattimenti peculiare, riconoscibile e riconducibile visivamente a questa particolare proprietà intellettuale.

Il gioco di Ascendant Studios prende decisamente spunto dal fantasy declinato verso l’arcanepunk e grazie ad esso, riesce ad imbastire un mondo pieno di tradizioni, misteri e curiosità che arricchiscono il quadro generale di una trama che persegue il più classico del cammino dell’eroe in salsa videoludica.

Immortals of Aveum: protagonista e trama

Jak, il protagonista, scopre di essere un Triarca, ovvero un soggetto in grado di poter esercitare tre diversi tipi di magia contemporaneamente e incarnare per certi versi il cosiddetto “Chosen One”, l’unico a poter disporre di tali capacità e forse destinato a qualcosa di importante.

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Protagonista. Jak scopre di essere un Triarca, in grado di utilizzare ben tre tipi di incantesimi contemporaneamente.

La trama fin da subito setta i toni del racconto mischiando il serio e il faceto ma, spesso, non lo fa con puntualità e presta il fianco a battute o motteggi che appaiono fuori luogo per tempistiche e modalità. In particolare, nel tentativo di offrire al giocatore un eroe carismatico, ad esso vengono assegnate battute  o scambi dialogici che sembrano andare in controtendenza con il percorso di crescita del personaggio e la sua cognizione della Sempiguerra che sta dilaniando il mondo di Aveum.

Al netto di questi momenti, la trama scorre naturalmente e offre un servizio di contestualizzazione degli eventi e delle missioni da affrontare piacevole e ben narrato, forte anche di una lore di gioco ben concepita e coadiuvata da documenti sparsi per la mappa di gioco.

Setting, ambientazione e svolgimento

Nel corso della run ci capiterà di passeggiare per palazzi riccamente decorati ma anche di trovarci in ambientazioni ‘trascendentali’, che richiamano se vogliamo alcune esperienze in VR.

Scorci. Le ambientazioni di Aveum offrono paesaggi quasi bucolici a cui si contrappongono palazzi decorati e magici.

A proposito della run principale, è caratterizzata da una certa linearità e da una struttura ad open map che rivelano una buona progettazione del level design e, di frequente, offrono momenti di platforming e risoluzione di enigmi ambientali godibili che spezzano intelligentemente il ciclo di battaglie al cardiopalma, vero loop principale dell’ip. 

Gameplay e Gunplay: luci e ombre di Immortals of Aveum

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Come detto in apertura di questa recensione, Immortals od Aveum è uno sparatutto in prima persona magico che vuole emergere per velocità e spettacolarità estetica dei combattimenti. Jak possiede tre tipologie di magia che, in buona sostanza, possono essere ridotti agli archetipi offensivi del genere. Quindi: raffiche veloci (verde), colpi alla distanza (blu) e quelli più potenti a distanza ravvicinata (rossi). L’uso incrociato di essi soggiace alla pressione di un unico tasto che li fa scorrere tra loro e che, nelle fasi più concitate, mette il giocatore nella condizione di sbagliare facilmente la selezione del colpo. 

A maggior ragione, questa scelta da parte del team di sviluppo di rinunciare alla classica ruota dei poteri, diventa ancor più fuori focus quando si si arriva a dover fare i conti con le specifiche debolezze dei nemici a certi colpi. La natura ad ondate dello spawn dei nemici e le loro aggressive routine diventano ancor più complesse da gestire se, ogni volta, si deve tenere sotto controllo quale tipo di magia abbiamo disponibile e doverne aspettare il completamento dell’animazione di passaggio tra l’una e l’altra.

Sia ben chiaro, non è una scelta di design che rompe il sistema ma sicuramente resta una fonte di frustrazione di non poco conto per il giocatore che vorrebbe mantenere un certo ritmo in combattimento e, invece, si trova a dover attenzionare costantemente le proprie abilità.

Molto probabilmente, la progettazione di siffatta mappatura è stata determinata dal dover far fronte ad un combat system che prevede attacchi speciali dette Furie, richiamabili con una ruota dedicata, e la gestione dell’equipaggiamento secondario come fruste e ampolle rallenta-tempo che ha reso più complessa l’assegnazione di tasti e grilletti. Pur comprendendone le ragioni, riteniamo che il compromesso trovato tra feature e UX non sia ottimale per quello che sono le concrete dinamiche in game.

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Altro elemento che ci è parso poco curato è l’onboarding che risulta essere particolarmente poco efficace nel far apprendere le varie abilità che il gioco offre. I poteri arrivano con un ritmo piuttosto serrato e, nel giro di poche ore, ci ritroveremo ad avere sì un arsenale di tutto rispetto tra comparto offensivo, difensivo e accessori di vario genere, ma anche con poco tempo a disposizione per padroneggiarlo a dovere.

Inoltre, non abbiamo gradito la comparsa contestuale di pop up tutorial durante le attività di gioco che presuppongono una capacità di leggere e combattere contemporaneamente da parte dell’utente. Insomma, Immortals of Aveum offre un’implementazione dell’esperienza utente ancora legata a stilemi non al passo con le moderne visioni su questo fronte. 

Il titolo garantisce una sufficiente dose di personalizzazione gdr grazie ad un albero specifico di upgrade  per le caratteristiche intrinseche degli attacchi principali (verde, rosso e blu) detti Sigilli come il recupero di punti vita ad ogni uccisione o maggior difesa e a latere, offre la possibilità di creare nuovo equipaggiamento come anelli e polsiere o nuovi tipi di colpi. 

In conclusione. Gli ultimi appunti

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Da un punto di vista tecnico, Immortals of Aveum non sempre riesce a tenere il passo con la propria estetica fatta di incantesimi lanciati con profusione di particellari che saltuariamente lo fanno rallentare e ne abbassano la qualità grafica, sopratutto in occasione di combattimenti particolarmente intensi. Il doppiaggio italiano dimostra una buona qualità.

Al netto delle criticità, Immortals of Aveum offre una esperienza adrenalinica di buona qualità che riesce ad equilibrare e intersecare con mestiere i momenti narrativi con le fasi di gameplay puro. Quest’ultimo sebbene concentrato sui combattimenti, offre anche momenti di platform e enigmi ambientali assolutamente apprezzabili che spezzano il game loop con intelligenza.

Ciononostante, alcuni elementi di progettazione non ci hanno del tutto convinto, sopratutto la messa in opera della mappatura tasti che sembra troppo sbilanciata a sfavore della quality of life del giocatore rispetto alle meccaniche offerte. 

Immortals of Aveum è già disponibile su PC, PlayStation 5, Xbox Series X e Series S.

RASSEGNA PANORAMICA
Voto
7
immortals-of-aveum-la-magia-di-ascendant-studios-tra-luci-e-ombre-recensione-ps5Ascendant Studios ed Electronic Arts provano, con Immortals of Aveum, ad agganciarsi a un filone nascente come quello degli fps che sostituiscono le armi con gli incantesimi. Nonostante la buona idea di base, non tutto in Immortals of Aveum riesce a tenere il passo con le aspettative o con gli standard tecnici e le nuove grammatiche di design. Questo non squalifica però il buon lavoro generale: l'adrenalina promessa e che ci si aspetta da un fps c'è e si sente.