Insert Coin/Reject Coin: una mostra sui videogiochi che hanno segnato la storia

Ortigia, isola che rappresenta la parte più antica della città di Siracusa, è forse il luogo più adatto per portare in mostra i videogiochi d’altri tempi.  L’esposizione si chiama “Insert coin/Reject coin” e ha tra i suoi obiettivi quello di far riscoprire i classici dei videogiochi che, sebbene lontani nei ricordi dei più giovani videogiocatori, hanno comunque lasciato un segno nella storia.

Se pensiamo alla parola “retrogaming”, non possono quindi mancare all’appello titoli come Super Mario Bros., Another World, PONG, Doom, Tetris, Street Fighter II o Prince of Persia, che hanno il merito di aver influenzato l’industria videoludica fino ad oggi. Tuttora sono amati e ricordati visto che per qualcuno di questi è stato anche pensato un remake.

Ovviamente è giusto menzionare anche alcune tra le console storiche più importanti come Nintendo Entertainment System (conosciuto come NES), CGE Vecrtex, Atari 2600 e Sega Mega Drive . Mentre tra i primi Personal Computer che hanno fatto la loro comparsa nel mondo dei videogiochi, ricordiamo Apple II e Olivelli PCS 11 e Amiga 500/1200.

Insert Coin/Reject Coin non è solo un luogo d’esposizione in cui dar spazio ai ricordi d’infanzia, ma è anche un’area in cui si invita alla riflessione: le sezioni intitolate “Game Art” e  “Reject Coin”, sono infatti singolari per le loro opere a tema e installazioni artistiche, che stimolano i visitatori portandoli a scoprire anche diversi modi di “vedere” i videogiochi.

Per il Giappone, ad esempio, il tempo dedicato ai videogiochi poteva (e può tutt’oggi) essere anche un momento di ritrovo sociale nelle sale giochi arcade, mentre alla visione di un particolare quadro esposto si è portati a pensare che per certi versi il videogioco è un “correre ignorando il traguardo”, per poter meglio ottenere un’esperienza il più duratura possibile.

A volte, invece, nei momenti più grigi, l’esperienza videoludica è soltanto un “game over” oppure ancora un “insert coin to view the show.”

Una visita a questa mostra può rivelarsi interessante anche per chi vuole continuare ad approfondire la storia dei videogiochi dagli anni ’70 a oggi, grazie a numerose attività collaterali presenti, opportunamente suddivise in eventi che includono seminari, rassegne cinematografiche e letture.

Dopo essere stata personalmente a visitare la mostra, consiglio a coloro che si trovano nei paraggi di immergersi in questa esperienza, magari per capire che il punto di forza di un videogioco non è soltanto la sua grafica: quando nel 1972 la grafica non era altro che una manciata di pixel in bianco e nero, PONG, il primo simulatore nella storia dei videogiochi, è stato in grado di regalare emozioni indimenticabili a chiunque vi si cimentasse, aprendo la strada a tutto quello che è venuto dopo, fino ai giorni nostri.

La mostra resterà aperta fino al 21 settembre. Per orari e informazioni questa è la pagina Facebook di riferimento.