IT-Alert: non esiste alcuna app. La Protezione Civile: “attenzione a messaggi truffa”

Il dipartimento ha smentito ufficialmente l'esistenza di qualsiasi app per smartphone e ha invitato gli utenti alla cautela.

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Potrebbe esservi capitato di ricevere un messaggio o una mail che vi invita a scaricare l’app ufficiale di IT-Alert sul vostro smartphone. Probabilmente lo avrete già capito: non esiste alcuna app. A smentire categoricamente l’eventualità è il Dipartimento di Protezione Civile con un comunicato stampa diramato sul sito ufficiale.

“Su molti cellulari, attraverso i social e la rete si stanno, purtroppo, diffondendo messaggi che, utilizzando il nome di IT-alert, invitano i cittadini a scaricare App con la finta promessa di ricevere, attraverso quell’applicativo, aggiornamenti su eventi calamitosi in atto. In realtà l’obiettivo è acquisire in modo fraudolento dati e informazioni sensibili di chi la installa” scrive la Protezione Civile sul suo sito.

Il comunicato prosegue: “A riguardo il Dipartimento della Protezione Civile invita, nuovamente, alla massima attenzione ricordando che l’unico sito ufficiale è www.it-alert.gov.it, che non esiste alcuna App IT-alert e che qualsiasi applicazione ne riproponga la dicitura è sicuramente malevola e potenzialmente dannosa. Al momento It-alert sta proseguendo la sua sperimentazione e sarà attivo dal 2024, solo una volta conclusa con esito positivo questa fase. Come ricordato anche in occasione dei recenti test, per ricevere i messaggi sui propri cellulari non è necessario scaricare alcuna App o attivare alcun servizio.

Il video sotto, realizzato dalla Protezione Civile, illustra come funziona il sistema d’allarme. Detta in parole semplici: i messaggi vengono diffusi in broadcast attraverso la normale rete mobile grazie alla collaborazione degli operatori telefonici. Si tratta di un sistema di allerta che può mettere in guardia la popolazione su territori interessati da calamità naturali in corso o in arrivo. A tal proposito, ricordiamo che non esiste alcun metodo per ‘bloccare’ tali messaggi e che riceverli non fornisce alcun vostro dato all’ente di Protezione Civile.

FONTEProtezione Civile