Lavorare in VR? Secondo una ricerca porterebbe ad ansia e frustrazione!

vr oculus quest 2

Un recente documento in cui si sono esaminati gli effetti del lavoro in realtà virtuale ha portato alla luce che la tecnologia VR applicata al mondo lavorativo non porterebbe a particolari benefici ma soltanto ad alcune problematiche.

Per la compilazione di questo documento, intitolato “Quantifying the Effects of Working in VR for One Week“, sono stati presi in esame 16 soggetti che per una settimana hanno svolto le loro attività lavorative quotidiane in configurazione VR per otto ore al giorno. Obiettivo principale della ricerca era misurare la produttività di ciascuo dei partecipanti nelle due diverse situazioni ma i risultati sarebbero stati però tutt’altro che positivi.

I partecipanti durante questo periodo in VR sono stati dotati di Oculus Quest 2 e attraverso Chrome Remote Desktop hanno avuto accesso ai contenuti dei loro PC con cui interagivano grazie ad una tastiera Logitech K830 dotata di trackpad integrato.

Lo studio in questione ha evidenziato come in generale la VR porti a un generale peggioramento delle condizioni lavorative con maggiore frustrazione e ansia anche se, ironia della sorte, alcuni dei soggetti in esame sono stati convinti per la maggior parte del tempo di avere una produttività maggiore rispetto al solito.

Due soggetti avrebbero addirittura abbandonato il primo giorno a causa di una forte nausea, emicrania e ansia. I soggetti rimasti hanno continuato a lavorare per otto ore al giorno con 45 minuti di pausa per riprendersi e pranzare. Ognuno di loro a fine giornata valutava la propria esperienza lavorativa.

Da queste valutazioni è emerso che la quasi totalità dei partecipanti ha percepito un aumento del carico lavorativo pari al 35%. In aumento anche frustrazione, con un incremento del 42% e ansia, con un incremento del 19%.

Nel complesso il benessere mentale è sceso del 20% a dimostrazione che lavorare in queste condizioni non è particolarmente salutare. Gli occhi infatti ne sono usciti più affaticati e in generale il livello di benessere registrato è molto basso.

Alcuni dei partecipanti hanno segnalato però esperienze positive, spiegando che l’isolamento portato dai visori ha permesso loro di focalizzarsi meglio sui compiti da svolgere senza nessun tipo di distrazione. Tre persone hanno inoltre affermato di aver addirittura preferito questa esperienza lavorativa rispetto a quella più tradizionale.

Nonostante la quasi totalità dei partecipanti fossero convinti che, problemi a parte, l’implemento della tecnologia di Realtà Virtuale nel mondo del lavoro con qualche miglioria potrebbe rivelarsi una scelta vincente, i ricercatori non risultano ancora convinti che questa tecnologia possa rivelarsi utile nel lungo periodo.

A proposito di visori, avete visto il nuovissimo PlayStation VR 2?

Ora la parola spetta a voi. Vi piacerebbe poter lavorare utilizzando questi dispositivi? Fatecelo sapere lasciando un commento!

Fonte: PCGamer