La notizia “bomba” è arrivata a margine di una intervista concessa al settimanale 7 de Il Corriere della Sera. Terence Hill, nome d’arte di Mario Girotti, storico componente del sodalizio artistico che lo ha legato a Bud Spencer, torna a fare western. Ma non Western qualsiasi. L’attore reduce dalle sue peripezie con l’abito talare di Don Matteo (prima di passare il testimone a Raul Bova) rimetterà gli stracci di Trinità per il terzo capitolo di Lo Chiamavano Trinità. Le riprese cominceranno questa estate in Abruzzo, afferma lo stesso Hill. Il film ha già un titolo e un soggetto. Trinità, La Suora e La Pistola, il titolo scelto. Terence Hill sarà anche regista della pellicola
Hill afferma di avere avuto l’ispirazione da un libro che contiene la storia vera di Rosa Maria Segale, una suora italiana emigrata in America dalla Liguria. Poi da Cincinnati, dove si era stabilita con la famiglia, avrebbe iniziata la sua personale avventura verso ovest. Forse qualcuno di voi la ricorderà come Suor Blandina, missionaria.
L’attore, 84 anni, afferma di avere lavorato alla sceneggiatura per circa 18 mesi, non senza qualche difficoltà. Il film mescola diversi personaggi. “La pistola” del titolo, ad esempio, è il famigerato bandito Billy The Kid. La speranza è, ovviamente, che il film in produzione, una volta al cinema, raccolga più favore di quello riservato al remake/reboot di Altrimenti ci Arrabbiamo.
Una carriera cominciata nel 1967 sul set di Dio Perdona… io no e poi proseguita a partire dal 1970 quasi sempre in coppia con Bud Spencer (Carlo Pedersoli, ci ha lasciati nel 2016). Sono 18 i film che li vedono co-protagonisti. Tra questi proprio Lo Chiamavano Trinità (1970, E. B. Clucher) e Continuavano a Chiamarlo Trinità (1971). Il duo vanterà anche una famosa coppia di “cloni” che dal 1974 comparirà in cinque film nel tentativo di imitarne il successo: Paul L. Smith e Michael Coby (Antonio Cantafora) noti rispettivamente come “Simone e Matteo”.
Non posso lasciarvi con la battuta pronunciata da Michele Cimarosa che nel film del 1970′ interpreta il messicano salvato da Trinità dai due cacciatori di taglie. “La mia esposa estava al fiume señor, a lavare. Un gringo la aggredì e la voleva. Io ho corso in su aiuto. Avevo il coltello. Quello mi guarda con gli occhi spalancati e muore. Nel cadere avrà battuto la testa. Io gli ho dato solo qualche coltellata”.
Fonte: Corriere della Sera