Mentre sul versante britannico CMA e Microsoft provano a ‘ricucire’ i rapporti arrivando persino a chiedere al CAT di rinviare alcune udienze (spostate a fine agosto), in casa l’azienda di Redmond deve ancora chiudere definitivamente la partita con FTC. La Federal Trade Commission ha presentato ricorso in appello dopo che il tribunale del nono circuito ha sentenziato in favore del matrimonio tra i produttori di Xbox e dei publisher di Call of Duty.
Sempre la stessa corte, inoltre, aveva già respinto una richiesta fatta di un gruppo di gamer che aveva fatto istanza per il blocco dell’affare rinviando tutto alla Corte Suprema degli Stati Uniti. Adesso, anche questa – attraverso il giudice Elena Kagan – ha bocciato l’ingiunzione. L’informazione ha cominciato a circolare grazie a Variety.
È stato poi Stephen Totilo a riportare anche alcuni estratti della sentenza. Va fatto notare che Kagan non ha offerto alcuna spiegazione circa la sua decisione. Immaginiamo – è anzi altamente probabile – che la sentenza abbia bloccato l’azione dei gamer in quanto una serie di udienze sulla questione erano già poste in essere. Inutile, dunque, avviare due procedimenti con lo stesso scopo.
Kagan denies https://t.co/UYQ9wnC4zA pic.twitter.com/gGP5l2CJWq
— Stephen Totilo (@stephentotilo) July 18, 2023
Al momento sembra che gli ostacoli sul cammino che porterà Microsoft a mettere le mani su Activision siano stati parzialmente abbattuti. Come già spiegato, mancano i pareri definitivi dopo i ricorsi negli Stati Uniti e in Gran Bretagna. Se le sentenze fossero a favore dell’acquisizione non è difficile immaginare che gli organi anti-trust rimasti da interpellare possano sentirsi tranquillizzati e dare il loro ok. Phil Spencer ha persino trovato un punto di incontro con Jim Ryan e convinto Sony PlayStation a stringere un accordo su Call of Duty.