Ci sarà tempo fino a martedì 18 luglio – giorno fissato concordato con Activision per la scadenza delle proposta di buyout – ma è possibile che il tutto si concluda in extremis nella tarda giornata di lunedì. Intanto, Microsoft – se lo desidera – può già mettere fine alle operazioni. Può farlo da qualche ora, a dire il vero. Nella mattinata di oggi (sabato 15 luglio), come da titolo, sono scaduti i termini dell’ingiunzione preliminare richiesta da FTC prima che si celebrasse il ciclo di udienze dei giorni scorsi. The Verge sta seguendo l’evolversi degli eventi in tempo reale.
I giudici avevano accolto la richiesta di FTC soprattutto per permettere il regolare svolgersi delle udienze. A seguito del dibattimento, la corte della California – lo ricorderete – ha emesso una sentenza con la quale vengono accantonati i dubbi di FTC circa la natura anticompetitiva dell’affare. La Federal Trade Commission, ente antitrust per gli USA, ha già presentato le carte necessarie per il ricorso e ha, nel frattempo, chiesto una nuova ingiunzione che impedisca alle due aziende di riunirsi sotto lo stesso tetto. Richiesta che il giudice Corley di San Francisco ha respinto al mittente invitando FTC ad attendere l’esito del processo di appello.
Con la scadenza della precedente ingiunzione, dunque, Microsoft può potenzialmente procedere alla chiusura definitiva. Possibile, dicevamo in apertura, si attenda lunedì. Dopo il week-end, infatti, è in programma un importante appuntamento con CAT, l’organo UK cui l’azienda di Redmond ha presentato ricorso dopo che la proposta era stata bocciata da CMA. L’organo antitrust britannico non ha alcuna intenzione di arrendersi e ha già promesso nuove indagini anche a fronte di un ristrutturato accordo tra le parti e ha affermato, inoltre, che non si sentirà soddisfatta da semplici azioni compensative da parte dell’azienda guidata da Phil Spencer.