MindsEye: i dipendenti di Build A Rocket Boy scrivono lettera di protesta. Accuse gravi ai vertici dopo il flop al lancio

MindsEye

93 dipendenti ed ex-dipendenti di Build A Rocket Boy (BARB) hanno firmato una lettera aperta di protesta diretta alla dirigenza, denunciando “mancanza di rispetto e maltrattamenti” e una gestione fallimentare dopo il lancio disastroso del loro primo titolo, MindsEye.

Il contesto: un lancio disastroso e una forte pressione interna

MindsEye è uscito il 10 giugno 2025 per PC, PlayStation 5 e Xbox Series X/S. Il gioco ha ricevuto critiche pesanti per bug, performance scadenti e problemi tecnici che ne hanno compromesso la reputazione sin dall’inizio. Subito dopo il lancio, lo sviluppatore ha avviato un processo di licenziamenti che ha colpito molte decine di dipendenti. Secondo alcune stime fino a 250–300 lavoratori.

Secondo le accuse contenute nella lettera, i dirigenti Mark Gerhard e Leslie Benzies — fondatori del progetto — avrebbero gestito il processo in malo modo, con disinformazione, comunicazioni errate e procedure di riduzione del personale inique.

Le accuse principali nella lettera aperta

I firmatari denunciano diversi gravi problemi interni al clima aziendale e alla gestione, tra cui:

  • Mancanza di trasparenza e comunicazione: la leadership avrebbe operato con informazioni sparse e vaghe, cambiando radicalmente procedure e modalità di lavoro senza consultare chi ne era coinvolto.
  • Cruch e livelli insostenibili di straordinari: nei quattro mesi precedenti il lancio, ogni dipendente sarebbe stato obbligato a lavorare 8 ore extra settimanali. Il tempo supplementare doveva essere rimborsato con “Permessi retribuiti compensativi (TOIL)“, ma molti non avrebbero potuto usufruirne per via delle continue richieste ad “Alta priorità“, che impedivano ai dipendenti di usufruirne.
  • Gestione disastrosa delle riduzioni del personale: si parla di avvisi di licenziamento con avvisi errati, posizionamenti in team sbagliati per valutazioni di performance, e potenziali licenziamenti ingiusti.

Il tono emotivo della lettera include passaggi come: “La nostra esperienza in azienda è stata caratterizzata da burnout, precarietà lavorativa, problemi di salute e il fallimento di un gioco in cui molti di noi hanno investito anni della propria vita“.

La lettera termina con un appello forte: Mark Gerhard e Leslie Benzies, spesso vi riferite ai vostri dipendenti come a una “famiglia”. Ma vi chiediamo di riflettere: è davvero così che trattate i vostri cari?.

I firmatari chiedono delle scuse pubbliche, un’adeguata compensazione per chi è stato licenziato, il riconoscimento dell’IWGB come sindacato, procedure esterne per future riduzioni e cambiamenti concreti nella cultura aziendale.

Risposte e reazioni del management

Build A Rocket Boy ha reagito con un comunicato in cui esprime il “rammarico per i licenziamenti e afferma l’impegno a migliorare la situazione interna. In parallelo, la direzione aveva in precedenza attribuito le critiche e il fallimento del lancio a dei ‘sabotatori‘, accusando indirettamente concorrenza o attacchi coordinati.

Tuttavia, i dipendenti respingono queste spiegazioni, sostenendo che una serie di “disfunzioni sistemiche” siano la causa reale della catastrofe del lancio. Il sindacato IWGB ha annunciato che presenterà cause legali riguardo ai licenziamenti e alle modalità adottate.

Significato per l’industria del gaming

Questa lettera è un momento significativo nel panorama del lavoro nel settore videoludico, perché un numero così ampio di sviluppatori si espone pubblicamente in un settore noto per le dinamiche interne opache e difficili. Le accuse contro un nome di rilievo come Leslie Benzies intensificano il dibattito su come le aziende gestiscono pressioni, scadenze e risorse umane nei grandi progetti AAA.

Se Build A Rocket Boy non riuscirà a dare risposte concrete e a ristrutturare la propria governance, il danno reputazionale potrebbe essere irreparabile. Ma esiste anche un’opportunità: trasformare questa crisi in un punto di svolta per pratiche più eque, trasparenza e tutela del lavoro nei team di sviluppo.

Fonte: IWGB Game Workers

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