Nintendo Switch OLED, sì proprio la nuova versione della console Nintendo Switch con schermo super luminoso: provata in anteprima! Esattamente. Quando giorni fa ho ricevuto una misteriosa mail da Nintendo, la mente subito mi è volata ‘oltre i cieli dell’avventura’, verso tutte quelle novità e titoli che avrei visto prima del loro effettivo annuncio. Cosa mi avrebbe riservato, quindi, questo nuovo viaggio negli ufficili della grande N? La risposta ha effettivamente sorpreso un po’ tutti. Lo scorso 27 luglio sono riuscita, piena di entusiasmo e con una curiosità irrefrenabile, a posare occhi e mani sulla nuova Nintendo Switch OLED.
L’esclusivo invito a porte chiuse – a cui abbiamo partecipato noi e pochi altri – mi ha permesso di ammirare più da vicino la futura console della famiglia ibrida, ben tre mesi prima del suo reale arrivo sul mercato. In un periodo in cui i ricambi generazionali stanno diventando realtà – con PlayStation 5 da un lato e Xbox Series X dall’altro – erano in tantissimi a chiedersi quale sarebbe stato il prossimo asso nella manica di Nintendo. Numerosi rumor vedevano il colosso giapponese pronto a sfoderare un modello Pro con hardware migliorato e una risoluzione maggiorata fino a 4K, così da poter restare al passo con le current-gen di Sony e Microsoft.
Rumor che Nintendo non ha alimentato in alcun modo, va precisato, ma che comunque hanno preso piede più veloci che mai. Sarà anche per questo che, all’annuncio della versione OLED, c’è stato un po’ di scetticismo da parte dei fan. Dopotutto, non parliamo di un vero e proprio upgrade tecnologico, ma di una Switch 2.0 che punta a migliorare schermo, dock, audio, connettività e memoria interna. Una console, quindi, imperdibile per chi non ha mai acquistato una Switch standard (e per tutti i collezionisti, volendo), ma che riserva qualche interessante sorpresa anche per chi ha già in casa il modello originale.
Se in principio c’erano quindi molti dubbi sulla sua effettiva utilità, una volta provata con mano non solo mi sono tranquillizzata (anche perché l’avevo prenotata a scatola chiusa, quindi pericolo scampato) ma mi ha colpita così tanto che già non vedo l’ora di possederla.
La novità più eclatante, come lascia intendere anche il nome, è proprio il nuovo pannello. Dimenticato il vecchio LCD, è lo schermo OLED a fare la differenza. I contrasti e l’illuminazione migliorati si notano fin dalla primissima accensione: mi hanno permesso di provare The Legend of Zelda Breath of the Wild, Mario Kart 8 Deluxe e, dulcis in fundo, Mario Odyssey. Parliamo di giochi con qualche anno sulle spalle ormai, ma che con la brillantezza del nuovo schermo – seppur alla solita risoluzione di 1280×720 – potrebbero essere scambiati per prodotti moderni.
Una vera goduria per gli occhi, un quadro da cui non ci si vorrebbe mai staccare. La pista del Vulcano Brontolone su Mario Kart guadagna tantissimo dal nuovo contrasto: lo stacco tra le caverne più buie e il magma incandescente regala al gioco una dimensione tutta nuova, e lo stesso vale per le differenze tra le pianure aperte e i castelli in rovina in Breath of the Wild. Nell’oretta circa passata con Switch OLED, siamo saltati dai mondi giurassici di Mario Odyssey alla leggendaria pista arcobaleno di Mario Kart, sempre con gli occhi lucidi di una bambina che pareva ammirare quei giochi per la primissima volta.
Sono certa che, in futuro, mi ritroverò a reiniziare tanti dei vecchi titoli che ho lasciato sul mio scaffale, così da goderli in questa nuova veste. Se qualcuno avesse avuto dubbi su quanto un semplice upgrade allo schermo potesse cambiare le carte in tavola, può tirare un lungo sospiro di sollievo. Se l’OLED, così come l’AMOLED, rischiano di diventare il nuovo standard, insomma, il motivo è chiaro. I tre giochi in prova da Nintendo, tra l’altro, non sono neanche stati scelti a caso. Parliamo di prodotti coloratissimi e già belli da vedere fin dall’inizio: provate a immaginarli ora. I classici dubbi sul burn-in per ora li lasciamo da parte: solo il tempo saprà dirci l’effettiva qualità del pannello, ma Nintendo sembra essere già molto fiduciosa riguardo la sua longevità.
Che sia in modalità portatile che da tavolo, le scene prendono letteralmente vita. Un monitor leggermente più grande rispetto a quello della Switch standard, per di più, valorizza ulteriormente questo nuovo orizzonte di immersione. Da 6,2 pollici a 7, l’upgrade non è affatto piccolo come sembra, e la differenza è palese fin da subito. Questo però non significa che dovrete aspettarvi una console più grande: l’idea di Nintendo è stata infatti quella di ridurre la cornice attorno al pannello, ora quasi inesistente. Le misure della Switch OLED sono quindi pressocché le stesse, nonostante un peso leggermente maggiorato (ma anche qui impercettibile). Così come impercettibile è uno spessore minore dei Joy-con, ma sempre ben accetto.
In ogni caso, ogni accessorio esistente – e gioco – sarà compatibile e interscambiabile tra il modello OLED e quello standard. Parliamo quindi di joy-con, controller Pro e persino della base Dock. Il colore di partenza, a quest’ultimo, è un bel bianco all’esterno e nero lucido all’interno. La prima impressione è quella di una console stilisticamente minimal e più moderna, per giunta facilmente affiancabile ad altri pezzi di elettronica che forse già avete in salotto. La prima che ci viene in mente, per dire, è una PlayStation 5.
Fatto tesoro delle critiche degli utenti, lo spazio interno al dock è stato allargato per evitare i rischi di graffi allo schermo quando gli si inserisce la Switch all’interno. In generale, il nuovo dock è pieno di migliorie sensate: lo slot per la console è più largo, mentre è scomparso lo sportellino, ora sostituito da un pezzo completamente rimovibile. La fessura dove passano i cavi è molto più ampia e – dulcis in fundo – abbiamo finalmente un’entrata LAN. In questo modo, ci si può connettere alla rete via cavo per usufruire di una connessione molto più stabile.
Lo stand sul retro della console, per giunta, è anche più largo, con un’impostazione dell’angolo di visualizzazione molto più libera che in passato: giocare in modalità da tavolo sarà quindi più comodo che mai. Gli speaker migliorati – con suoni nitidissimi e audio direzionale – avvolgono maggiormente nell’esperienza, mentre settaggi di luminosità più ampi permettono al giocatore di gestire in tutta libertà la visibilità degli elementi di gioco.
Nintendo Switch OLED monta una memoria interna di 64GB, a differenza dei 32GB del modello originale; questo senza considerare lo spazio espandibile tramite MicroSD (vendute separatamente). Parliamo letteralmente del doppio dello spazio disponibile fin dal principio, abbattendo quindi molte delle limitazioni che costringevano le persone a decidere con molta attenzione quali software tenere installati e quali no.
Al netto di prestazioni hardware totalmente identiche, possiamo comunque confermare che Nintendo Switch OLED vince a mani basse contro ogni altro modello precedente, e che diventerà di fatto il nuovo standard a cui ogni appassionato Nintendo dovrà rivolgersi. Lo schermo ci ha convinti del tutto, l’audio anche, e il nuovo dock ancora di più. Per me, così come per l’intera redazione di GameTime, è un grande e indiscusso SÌ. Felici che, nel vicinissimo futuro, proveremo i nuovi giochi su una console con uno schermo così esplosivo e capace di rendere giustizia al già coloratissimo mondo dei giochi targati Nintendo.
Sono sicura che in futuro vedremo davvero una versione Pro e, quindi, un serio ricambio generazionale anche sul piano tecnologico. Per adesso, però, godremo di una Switch definitiva e che non può mancare nelle case di nessun appassionato. Occhi puntati all’8 ottobre, quindi. Nintendo Switch OLED sarà venduta al prezzo di 349,99 euro e s . L’8 ottobre, tra l’altro, è anche il giorno di debutto di Metroid Dread, ritorno alla formula classica della saga di Samus Aran. Che momento migliore per provarlo al massimo delle sue potenzialità? La mia Special Edition, infatti, mi sta già aspettando, così che la nuovissima OLED avrà già di che lavorare.