Phil Spencer, per il capo di Xbox: “esclusività dei giochi tra i motivi della crisi di settore”

In una intervista concessa a Polygon, Spencer ha provato a tracciare un quadro della situazione attuale dell'industry.

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Si dice pronto ad aprire le porte di Xbox, Phil Spencer. Il CEO di Microsoft Gaming intervistato da Polygon ha parlato a lungo dello stato di salute dell’industry. I numerosi layoff cominciati nel 2023 e la cui onda lunga non si è ancora esaurita; il costo sempre maggiore per le produzioni Tripla A (dai 300 milioni di dollari in poi); concorrenza spietata e una crescita minore del previsto sono solo alcune delle situazioni evidenziate. Una delle soluzioni, secondo Spencer, potrebbe essere la rinuncia al concetto di esclusività.

Addio alle esclusive? Phil Spencer ci starebbe pensando

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Il concetto era già stato espresso da Phil Spencer nel 2022, durante il processo di disamina dell’affare per l’acquisizione di Activision. Già allora, secondo il dirigente, il futuro dell’industry avrebbe dovuto vedere una progressiva riduzione del numero di IP e giochi esclusivi. In un certo qual senso, proprio Microsoft si sta muovendo in quella direzione. Quattro dei giochi prima disponibili solo su Xbox stanno arrivando anche su PlayStation 5 e Nintendo Switch.

Il motivo, comunque, non è da ricercare nella ‘nobiltà d’animo‘, ma in una più concreta intenzione di mettere a frutto gli investimenti fatti per la produzione di ogni gioco. Con l’aumentare dei costi per mettere a punto un Tripla A (ma anche di produzioni minori) a cui – di contro – non corrisponde una vera e propria crescita del pubblico (sebbene sia PS5 che Xbox Series X vendano, si tratta di upgrade di utenti già ‘presi‘ la scorsa gen), mantenere l’esclusività su un gioco significa – a detta di Spencer – precludersi le possibilità di incassare vendendo anche agli utenti di altre piattaforme.

Fonte: Polygon

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